Sesso naturale e genere culturale

Autori: Dr. Jeffrey Pedrazzoli e Dr. Serge Wunsch

Figura 1

Figura 1 : Due eunuchi (a sinistra), presso la corte dell’Imperatrice Teodora, a Bisanzio nel VI secolo.
(dettaglio di un mosaico della Basilica San Vitale di Ravenna, Italia.)

Hijras, Two-spirits, Calalai o Bissu… Nelle mitologie, nelle leggende o nei folclori tradizionali, le mutazioni e le anomalie biologiche sono spiegate di solito in termini di credenze magiche, sovrannaturali o rappresentazioni ingenue della « natura ».

Le variazioni della differenziazione sessuale sono interpretate in modo diverso da una cultura all’altra, e possono fornire fino a 4 tipi diversi di sessi naturali e 6 tipi di generi culturali, con delle funzioni sociali specifiche per ogni genere (1).

Figura 2

Figura 2: Tabella riassuntiva delle relazioni fra fattori biologici, sessi naturali, generi culturali e funzioni sociali.
(secondo Wunsch, 2014; vedere spiegazioni nel testo.)

Il « sesso biologico » può essere quello di maschio o femmina, e dipende dai geni e dagli ormoni. Il « sesso naturale » dipende dall’elaborazione delle rappresentazioni cognitive; corrisponde a delle cosmogonie della « natura », vale a dire a quelle credenze a volte ingenue che esistono nelle varie società rispetto alla differenziazione sessuale, sia psicologica che anatomica. Il « genere culturale » corrisponde agli statuti, alle funzioni, e ai ruoli culturali che vengono attribuiti all’interno di ogni società, generalmente in base al « sesso naturale ».

Possiamo osservare il fatto che esiste una certa indipendenza, anche se minima, fra la realtà biologica e l’elaborazione dei sessi naturale e dei generi culturali (figura 2). I principali fattori a partire dai quali le società elaborano delle rappresentazioni dei sessi e dei generi sono gli organi genitali e le anomalie di questi organi. Gli altri criteri, più secondari, che vengono talvolta utilizzati, sono le caratteristiche femminili e maschili.

Per comprendere meglio le interazioni fra il biologico e il culturale nell’elaborazione cognitiva delle rappresentazioni dei sessi e dei generi, presenteremo qui di seguito i principali fattori biologici, con qualche esempio culturale di generi e di sessi naturali.

1) La differenziazione sessuale: normalità, anomalie e mutazioni
La morfologia degli organi sessuali è il fattore determinante a livello anatomico per distinguere i sessi. Quando la differenziazione sessuale dell’organismo è completata, l’anatomia genitale risulta come caratteristica nel 98 % degli uomini e delle donne, ma esiste un 2% circa di anomalie dello sviluppo (2). Presso alcune società questo 2% di persone che possiedono degli organi genitali differenti sono talvolta considerate come un terzo sesso (3).

Altre anomalie possono indurre un inversione della differenziazione, e a volte solo per quel che concerna alcune caratteristiche. Ad esempio se le caratteristiche sessuali secondarie (peli, muscolatura, tonalità della voce..) sono invertite (una donna muscolosa, un uomo con una voce flebile…), possono essere interpretate come dei criteri distintivi di un sesso androgeno o supplementare.

Dal punto di vista psicologico la differenziazione sessuale del cervello è effettuata tramite alcune interazioni complesse fra i geni, gli ormoni e la concentrazione di questi ormoni (4). Questa differenziazione crea fra gli uomini e le donne delle differenze che possono più o meno variare da una persona all’altra a livello del comportamento, delle emozioni e della cognizione. Se la maggior parte di queste differenze sono relativamente minime, alcune, come le differenze delle attività ludiche nell’infanzia, sono importanti e variabili (5). Se l'anatomia corporea e genitale è normale, ma alcune caratteristiche psicologiche sono invertite ed insolite (una ragazza « maschiaccio », un ragazzo « effeminato »), queste caratteristiche particolari possono essere interpretate come un sesso maschile che integra degli elementi femminili (o viceversa).

Possiamo osservare a livello antropologico che le combinazioni di queste anomalie, mutazioni ed inversioni sono i fattori principali che possono indurre all’elaborazione cognitiva e sociale di sessi e generi culturali differenti.

Figura 3

Figura 3: Esempio di un 3° sesso naturale: I Kwolu-aatmwol o gli Guevedoces. A causa di un anomalia genetica ed ormonale, gli organi genitali esterni di alcuni maschi hanno un apparenza femminile (fotografia di sinistra, all’età di 4 anni).

Il pene si sviluppa parzialmente durante la pubertà, trasformando in questo modo la « ragazza » in un « uomo » (fotografia di destra, all’età di 19 anni). Per questi motivi, alcune popolazioni hanno cominciato a considerare queste persone come un 3° sesso. [© Riprodotto secondo Peterson & al. 1977]

2) I sessi naturali: l'esempio dei Guevedoches
Un buon esempio di 3° « sesso naturale » potrebbe essere quello degli Guevedoces della Repubblica Dominicana, o degli Kwolu-aatmwol della Nuova Guinea. A causa di un deficit di alfa-reduttasi, gli organi genitali di alcuni ragazzi hanno l’aspetto di quelli delle ragazze (figura 3). Ma in età adolescenziale sotto l’effetto degli ormoni della pubertà, il pene, gli organi genitali esterni e le caratteristiche sessuali secondarie si sviluppano. Si può dunque comprendere il motivo per cui presso le popolazioni locali, che non avevano nessuna conoscenza scientifica, questo fenomeno sia stato percepito come straordinario: del resto è una ragazza che si trasforma in un uomo! E siccome la frequenza di quest’anomalia può rivelarsi piuttosto importante – 27 casi in solamente 3 villaggi della Repubblica domenicana nel 1974 – si può comprendere che per queste popolazioni sia diventato « evidente » il fatto che esistono 3 sessi naturali: Femmina, Maschio e Guevedoces.

Gli Kwolu-aatmwol sarebbero forse ancora un esempio migliore, dato che esistono – in aggiunta - in Nuova Guinea delle spiegazioni mitologiche che giustificano l’esistenza di questi 3 sessi naturali. Si tratta di un sistema di credenze culturali, fondate sull’androginia e sui rituali di mascolinizzazione, che permettono di spiegare in modo coerente – come le spiegazioni scientifiche della differenziazione sessuale (cromosomi XX e XY, gene SRY, ormoni, ecc.) – l'origine e la giustificazione « naturale » di questi 3 sessi (3).

3) i generi culturali: l'esempio dei Bugis e degli eunuchi a Bisanzio
I generi culturali provengono di solito dai sessi naturali. Il miglior esempio di « generi culturali » potrebbe essere quello dei Bugis, una società in Indonesia in cui ogni mutazione biologica della differenziazione sessuale è stata culturalmente concepita come un genere sociale distinto: Uomo, Calabai (uomo effeminato), Bissu (anomalia genitale), Calalai (donna mascolina), e Donna (6).

Possiamo ritrovare distintamente nei Bugis quelle che possono esistere – con delle varianti importanti nelle interpretazioni cognitive e culturali – in altre società (figura 2). La caratteristica universale, il genere Uomo corrisponde al sesso maschile e il genere Donna corrisponde al sesso femminile. Le anomalie genitali sono talvolta interpretate come un 3° « sesso naturale », che ha generalmente delle proprietà « inter-sessi », tra quelle dei sessi femminili e maschili che servono da modello. Questo 3° sesso naturale inter-sesso è occasionalmente concepito in alcune società come un 3° genere, ad esempio i Bissus presso i Bugis, i nativi americani Two-spirits, o gli Hijras in India. La differenziazione sessuale atipica del cervello può talvolta essere interpretata come un sesso femminile che possiede alcuni elementi maschili (o viceversa). Gli uomini « effeminati » sono talvolta concepiti come un 4° genere, ma è piuttosto raro. Presso i Bugis, la funzione sociale importante che promuove i Calabai come 4° genere culturale, è solamente cerimoniale: organizzare i matrimoni (6). Infine, le donne « mascoline » sono talvolta concepite come un 5° genere, come le Calalai. Ma è molto raro.

Figura 4

Figura 4 : Esempio di 4° sesso naturale: gli eunuchi. Giovane eunuco della corte imperiale di Cina, 1901. (vedere spiegazioni nel testo.)

Il caso particolare, il 4° tipo di sesso naturale, « asessuato », può corrispondere ad un 6° tipo di genere culturale. È l’esempio raro ma tipico degli eunuchi a Bisanzio (figura 1). Nell’antichità era spesso praticata un evirazione completa in alcuni ragazzi prima della pubertà (figura 4). È un esempio notevole (anche se crudele) d’interazione fra il biologico e il culturale: le pratiche culturali incidono sul biologico, che retroagisce in seguito sulle rappresentazioni culturali. Infatti a causa della castrazione le caratteristiche sessuali secondarie sono assenti negli eunuchi. Da adulti, erano glabri e avevano un timbro di voce diverso. L'interazione tra il culturale e il biologico è stato in questo modo responsabile delle tre tipologie di individui, femmine, maschi ed eunuchi, con delle caratteristiche genitali, fisiologiche e psicologiche specifiche. E siccome all’epoca non esistevano conoscenze scientifiche (i geni, i cromosomi XX e XY, gli ormoni…), si può capire perché alcune popolazioni abbiano concepito il fatto che un individuo a cui veniva asportato il sesso diventasse un organismo « asessuato», che si distingueva dai sessi femminili e maschili. Questo fenomeno culturale è stato inoltre particolarmente sviluppato durante un millennio a Bisanzio, dal terzo al XV secolo. Gli eunuchi bizantini avevano abiti diversi, erano educati e vivevano isolati dagli uomini e dalle donne, essi avevano delle funzioni sociali specifiche alla corte dell'imperatore, ed erano relativamente numerosi (7). Per tutti questi motivi, è comprensibile che i Bizantini abbiano interpretato e concepito gli eunuchi come un genere culturale distinto dalle donne e dagli uomini.

Conclusione
Nella stragrande maggioranza delle società esistono solo 2 sessi e 2 generi, che corrispondono alla differenziazione sessuale biologica. Ma esistono anche presso alcune società delle interpretazioni culturali delle anomalie e delle mutazioni della differenziazione sessuale. Queste interpretazioni mitologiche o folcloristiche possono fornire fino a 4 tipi diversi di sessi naturali e 6 tipi di generi culturali. Questi altri sessi e generi non esistono sempre, e possono essere raggruppati o interpretati differentemente in ogni società, in funzione di alcune caratteristiche socioculturali particolari o di rappresentazioni culturali dominanti.

In conclusione, la sintesi degli studi biologici e culturali mostra che la normalità, le mutazioni e le anomalie della differenziazione sessuale biologica esercitano una forte influenza sulla costruzione mitologica e sociale dei diversi sessi e generi culturali.

Parole chiavi: sesso, genere, differenziazione sessuale, evirazione, Two-spirit, Hijra, Bugis, Calabai, Eunuco.

Bibliografia :
1. Wunsch S. Comprendre les origines de la sexualité humaine. Neurosciences, éthologie, anthropologie. L'Esprit du Temps, 2014
2. Blackless M., Charuvastra A., Derryck A., Fausto-Sterling A., Lauzanne K., Lee E. How sexually dimorphic are we? Review and synthesis. Am. J. Hum. Biol., 12(2):151-166, 2000
3. Herdt G. (Ed). Third Sex. Third Gender. Beyond sexual dimorphism in culture and history. Zone Books, 1996
4. McCarthy M.M., Arnold A.P. Reframing sexual differentiation of the brain. Nature Neuroscience, 14(6):677-683, 2011
5. Auyeung B., Baron-Cohen S., Ashwin E., Knickmeyer R., Taylor K., Hackett G., Hines M. Fetal testosterone predicts sexually differentiated childhood behavior in girls and in boys. Psychol. Sci., 20(2):144-148, 2009
6. Davies S.G. Challenging gender norms: Five genders among Bugis in Indonesia. Thomson Wadsworth, 2007
7. Ringrose K. The perfect servant. Eunuchs and the social construction of gender in Byzantium. University Of Chicago Press, 2003

Per le funzioni sociali per ogni genere Donna e Uomo (figura 1) : Wood W., Eagly A.H. A cross-cultural analysis of the behavior of women and men: implications for the origins of sex differences. Psychological Bulletin, 128(5):699-727, 2002

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