Complicazioni

Per quanto il taglio cesareo sia un intervento molto praticato e non troppo complesso, possono comunque insorgere delle complicazioni piu’ o meno gravi, che la donna è giusto che conosca prima di sottoporsi all’operazione. Tra queste è giusto annoverare:

- Emorragia intraoperatoria (normalmente la perdita ematica durante l’intervento si aggira intorno ai 300-500 ml, ma è considerata fisiologica fino ai 1000 ml) con la conseguente necessità di fare terapia marziale nel post partum. Invece, le trasfusioni si rendono necessarie solo raramente;

- Emorragia interna nel post partum, in genere dovuta al sanguinamento di vasi interni, la cui sutura non ha retto bene;

- Allungamento della cicatrice cutanea iniziale (lacerazione) se si tratta di un secondo taglio cesareo (sopratutto in donne caucasiche con capelli chiari)

- Infezioni: tra le piu’ comuni ricorrono quelle delle vie urinarie (cistiti o piu’ raramente pielonefriti) in seguito al posizionamento del catetere vescicale; dell’utero (endometrite), normalmente piuttosto seria e diagnosticabile da perdite ematiche maleodoranti; della ferita con fuoriuscita di pus. In genere il campanello di allarme per le infezioni è la febbre, spesso accompagnata anche da brividi e malessere generale;

- Reazioni all’anestesia, come la cefalea da spinale;

- Eventi trombo-embolici, dovuti appunto alla formazione di trombi nelle vene, soprattutto degli arti inferiori. Questo evento viene di solito prevenuto con il bendaggio degli arti inferiori, in modo tale che la compressione faciliti il ritorno venoso, e con una terapia a base di eparina (anticoagulante) dopo il parto soprattutto quando la donna è in sovrappeso, ha un’età superiore a 40-45 anni, elementi che predispongono ad una ripresa piu’ lenta della motilità, o ha disordini della coagulazione. Proprio per questa ragione è importante che la donna, passate le prime 24 ore in cui è costretta a letto, riprenda a muoversi.

- Complicazioni nelle gravidanze successive. L’essersi sottoposta ad un taglio cesareo predispone ad un aumento di rischi nelle possibili gravidanze successive, come emorragie, placenta previa, mal posizioni fetali, rottura d’utero, ecc.

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