Primo passo: Si deterge accuratamente l’addome della donna con betadine e si procede all’isolamento dell’area da incidere, ponendo dei teli sterili sul resto del corpo (la donna infatti non puo’ vedere cosa succede durante l’intervento);
Secondo passo: Si procede con un’incisione trasversale sulla parete addominale, a livello sovrapubico, lunga circa 10 cm, interessando la porzione di utero priva di muscolatura e lontana dai grossi vasi. In questo modo la cicatrizzazione sarà molto piu’ veloce e sicura. Solo in rari casi si è costretti a procedere con un’incisione verticale, dall’ombelico all’osso pubico.
Terzo passo: Si apre la parete addominale strato per strato, prima incidendo con il bisturi o la forbice, a seconda delle caratteristiche anatomiche degli strati, poi divaricando con le mani. Soprattutto in questi passaggi la donna percepirà delle forti pressioni e sentirà tirare, senza pero’ percepire alcun dolore.
Quarto passo: Subito dopo l’apertura del segmento uterino inferiore, il medico procede all’incisione del sacco amniotico e si terrà pronto ad aspirare il liquido amniotico che uscirà, subito dopo averne valutato le caratteristiche.
Quinto passo: Il ginecologo procede all’estrazione del bambino, quasi sempre cefalica, in modo tale che sia il meno traumatica possibile. Se necessario pulirà naso e bocca, liberandoli dal liquido amniotico, e successivamente procederà al clampaggio e recisione del cordone ombelicale (spesso è possibile spremerlo e far si’ che il sangue al suo interno passi direttamente al bambino). Se non c’è un’urgenza neonatologica, il bambino viene mostrato alla mamma, anche se non potrà tenerlo in braccio fino al termine dell’intervento.
Sesto passo: La placenta viene rimossa dall’utero
Settimo passo: Si procede ad una revisione della cavità uterina cosi’ da accertarsi che non siano rimasti coaguli o filamenti di membrane, poi si richiude la parete a strati con punti di suture o graffette a seconda delle abitudini del chirurgo.
Normalmente il cesareo dura 45 minuti in tutto.