La perdita ematica

La perdita ematica che seguita un parto spontaneo deve essere al massimo di 500 ml, mentre da taglio cesareo viene ritenuta normale fino a 1000 ml. Valutare la quantità di sangue perso dalla nascita del vostro bambino è di fondamentale importanza e, per poterlo fare al meglio, sarà cura della levatrice posizionare una sacca di plastica graduata sotto i vostri glutei, talvolta fin dal periodo espulsivo. Questa viene poi normalmente cambiata nell'attesa dell'uscita della placenta, per poter fare una valutazione complessiva più precisa, siccome l'espulsione del feto sarà accompagnata anche da una copiosa perdita di liquido amniotico, che, mischiandosi con il sangue potrebbe portare a delle stime di perdite non veritiere.

Come già detto in precedenza, la prevenzione delle perdite ematiche viene messa in atto in un primo momento con un infusione intravenosa di ossitocina, non appena il nascituro uscirà con le sue spalle. Anche l'utero, in realtà, contraendosi e diventando quasi ligneo (globo uterino) impedisce che i grossi vasi, fino ad ora collegati alla placenta, continuino a zampillare. Potrebbe capitare che l'utero fatichi a contrarsi e che si renda necessario massaggiarlo con le mani esternamente, oppure che sia utile somministrare dell'ossticina per via endovenosa mediante una canula.

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