L’assistenza ostetrica

La figura dell’ostetrica sarà ovviamente molto presente durante tutto il travaglio: la vedrete entrare spesso nella vostra sala parto sia per garantire un supporto emotivo sia ovviamente un’assistenza fisica. Non preoccupatevi però perché la sua presenza non sarà mai invadente; anzi, farà in modo di creare un ambiente in cui possiate conservare la vostra intimità affinché voi e il vostro partner godiate fino in fondo di questi momenti indimenticabili. La levatrice si occuperà di valutare ogni due ore i vostri parametri vitali (pressione, frequenza cardiaca e temperatura) e ogni ora la minzione, o spontaneamente o mediante cateterismo vescicale estemporaneo.

Un altro elemento di estrema importanza sarà il monitoraggio della frequenza cardiaca fetale. Questa verrà valutata ogni quindici minuti per almeno un minuto, così da accertarsi che tutti i parametri rimangano fisiologici. Qualora ciò non dovesse essere, vi verranno posizionati sull’addome i trasduttori per il tracciato cardiotocografico, così da procedere in totale sicurezza. Circa ogni due ore l’ostetrica effettuerà anche un’esplorazione vaginale, per monitorare l’andamento della dilatazione cervicale, della discesa della parte presentata e dell’integrità delle membrane.

Durante tutto il periodo dilatante sarà compito della levatrice anche quello di assicurarsi del vostro benessere e aiutarvi a trovare la giusta posizione e il giusto metodo perché sopportiate al meglio il dolore. E’ infatti importante che durante il travaglio, benché esso sia molto stancante, conserviate le forze necessarie per affrontare energicamente il periodo espulsivo. Per questo motivo dovrete mantenervi idratate, bevendo piccoli sorsi d’acqua, e in forze, mangiando qualcosa di energetico e zuccherino, come miele o biscotti. Ciò servirà anche per mantenere valida l’attività contrattile, proprio perché l’utero, come ogni muscolo, ha bisogno di energia per contrarsi.

Potrebbe però capitare che la nausea, la cui comparsa durante il travaglio è normale, vi allontani dal bere e dal mangiare, e si renda così necessaria l’introduzione di sali minerali per via endovenosa.

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