Le gambe pesanti, edemi, vene varicose (varici in gravidanza) e insufficenza venosa

Premessa

In gravidanza potrete sentire spesso le gambe pesanti e questo oltre ad essere un fastidio, è anche ricorrente.

Per ovviare questo piccolo inconveniente si consiglia vivamente di fare delle lunghe passeggiate tranquille e in piano.

Anche le calze contenitive sono un aiuto, soprattutto per le donne che hanno un lavoro in cui devono stare molto tempo in piedi e sempre ferme in quella posizione (esempio classico sono le parrucchiere). È importante ricordare che le calze, per fare il loro effetto, vanno messe prima di scendere dal letto e tolte alla fine della giornata.

Un altro aiuto può esser dato quando siete sdraiate, mettendo un cuscino per alzare le gambe rispetto al bacino, stando però attente a non lasciare il sotto delle ginocchia senza un appoggio.

Per capire meglio il sistema venoso durante la gravidanza

I disturbi (sintomi) frequenti percepiti negli arti inferiori (gambe) durante la gravidanza

I disturbi (sintomi) frequenti percepiti negli arti inferiori (gambe) durante la gravidanza

Fra i disturbi (sintomi) frequenti percepiti negli arti inferiori (gambe) durante la gravidanza figurano i seguenti sintomi:

Stanchezza
Irrequietezza
Sensazione di pesantezza agli arti inferiori, dolore che peggiora stando in posizione eretta
Formicolii notturni
Sensazione di calore
Crampi ai polpacci
Piedi o gambe gonfie soprattutto presente alla sera

Quali sono i fattori di rischio che predispongono alle vene varicose o ad aggravarle?

Quali sono i fattori di rischio che predispongono alle vene varicose o ad aggravarle?

La familiarità e lo stile di vita non idoneo sono le maggiori cause dello sviluppo dei problemi circolatori. La familiarità in effetti incide per un 85% in coloro che soffrono di varici o emorroidi.

Essere donna: 1 donna su 2 svilupperà delle varici mentre negli uomini è di 1 uomo su 3.

Presenza di varici già prima della gravidanza

Presenza di capillari o edemi (gambe gonfie) prima della gravidanza

Gravidanza e parto sono dei fattori predisponenti: la sintomatologia caratteristica durante la gravidanza o nel post partum riguarda secondo gli studi dal 10 al 63% delle madri, contro un range più ristretto ( 4 – 26%) per le donne senza figli.

Essere madre e gravidanze successive. Più vi sono gestazioni e più il rischio di svilupparne aumenta

Il clima: più fa caldo e più la sintomatologia è importante

Professionale: quando la donna è costretta a stare in posizione eretta a lungo o seduta a lungo

Ma proprio tutte le donne svilupperanno una malattia venosa (vene varicose) dopo la gravidanza?

Ma proprio tutte le donne svilupperanno una malattia venosa (vene varicose) dopo la gravidanza?

A gravidanza portata a termine, il rischio aumenta progressivamente in funzione del numero di gravidanze. Il rischio è del:

23% alla prima gravidanza ossia quasi una donna su quattro svilupperà delle varici agli arti inferiori

27% alla seconda gravidanza o terza gravidanza

31% alla quarta e via dicendo

Il sistema venoso fa parte del sistema cardiocircolatorio

Il sistema venoso fa parte del sistema cardiocircolatorio

Lo scopo principale del sistema cardiocircolatorio è quello di trasportare l'ossigeno, le sostanze nutritive ad ogni singola cellula del corpo umano. Questo avviene attraverso il sistema arterioso dove grazie alla pressione creata dal ventricolo sinistro del cuore, il sangue (liquido) viene espulso dal cuore (attraverso l'aorta) per raggiungere tutto l'organismo. Per analogia è come se avessimo un rubinetto dell'acqua ad alta pressione (cuore) e una canna dell'acqua (il sistema arterioso). L'alta pressione ci permette di attaccare la canna dell'acqua e trasportarla per bagnare tutto il giardino della casa. Il corpo umano possiede 5 l di sangue nel corpo, ma solo il 15% (0,75l) circola nel cosiddetto sistema ad alta pressione (arterie, arteriole).

Dopo aver distribuito ossigeno, nutrimenti sottoforma di aminoacidi, grassi, zuccheri, vitamine il sangue (composto da globuli rossi e plasma) incomincia a raccogliere le scorie che provengono dalla combustione di ogni singola cellula. Sempre grazie alla pressione del cuore sinistro il sangue incomincia a rifluire dalla periferia verso il ventricolo destro. Sempre per analogia, è come dopo aver bagnato il prato, l'acqua in eccesso viene raccolta dalle canalette per essere poi raccolta in un solo grande tubo di scarico. Le canalette rappresentano qui il sistema venoso, che è un sistema a bassa pressione rappresentato dai capillari e dalle vene. L'85% del sangue circola in questo sistema. Chiaramente possiamo dedurre che le vene posseggono una capacità più cospicua delle arterie.

Il messaggio essenziale da ritenere è che l'85% del sangue (ossia 4,25 l) si trova nel sistema venoso.

Ma quanto sangue pompa il nostro cuore?

Ma quanto sangue pompa il nostro cuore?

Il nostro cuore, ad ogni battito espelle il sangue appena rifluito dalla periferia verso i polmoni per caricarsi in ossigeno. In seguito ritorna nel ventricolo sinistro per essere nuovamente messo in circolazione carico in ossigeno. Per sapere quanto volume di sangue pompa il nostro cuore vi sono due fattori da prendere in considerazione: il primo è dato dalla frequenza cardiaca mentre il secondo è dato dal volume d'eiezione ad ogni battito. Il volume di sangue pompato dal cuore per unità di tempo è dato da:

frequenza dei battiti x il volume d'eiezione ad ogni battito

Quindi il volume d'eiezione aumenta se aumenta la frequenza e/o il preriempimento del cuore.

Che cos`è il preriempimento del cuore?

Che cos`è il preriempimento del cuore?

Il preriempimento del cuore in perfette condizioni di salute è il frutto del ritorno venoso del sangue dalla periferia ( gambe, braccia e testa), verso il cuore destro

Ma la pressione che esercita il cuore sinistro è sufficiente per far ritornare il sangue verso il cuore destro?

Ma la pressione che esercita il cuore sinistro è sufficiente per far ritornare il sangue verso il cuore destro?

Nella realtà la pressione con la quale esce il sangue dal cuore sinistro, in posizione eretta o seduta, non è sufficiente per far ritornare il sangue dalle vene delle gambe. Quindi la normale pompa cuore non basta per il ritorno venoso. Per far fronte a questa mancanza di pressione il corpo umano ha trovato una soluzione geniale. Contraendosi i muscoli del piede a quelli del polpaccio fungono da potenti pompe muscolari. Grazie alla loro contrazione, le vene vengono compresse ed il sangue è spinto verso il cuore.

Il sistema venoso è dotato di valvole a nido di rondine, antiritorno, in modo da impedire al sangue di ricadere verso il basso ( le gambe) a causa della forza di gravità. La direzione del flusso del sangue, in condizioni normali (rete venosa esente da anomalie di rilievo) è unidirezionale. Dal momento in cui l'integrità del sistema venoso non è più garantita (le valvole venose non sono perfettamente integre o hanno perso parte della loro elasticità), e/o che i muscoli delle gambe non sono più sollecitati, incominciano ad apparire i disturbi legati alle vene. Di fatto le valvole si allargano o si sformano ed in tal modo tutta la circolazione venosa viene in qualche modo alterata.

Quali sono i cambiamenti che avvengono durante la gravidanza e che hanno un influsso diretto sul sistema venoso?

Quali sono i cambiamenti che avvengono durante la gravidanza e che hanno un influsso diretto sul sistema venoso?

Il volume del sangue aumenta in gravidanza

L'adattamento cardiaco circolatorio deve far fronte ad un incremento del fabbisogno in ossigeno e di nutrimenti sia da parte del feto che dell'utero. Questo si traduce in un aumento della gittata cardiaca ossia della quantità di sangue “pompato” dal cuore. Come? Sin dall'inizio della gravidanza il volume del sangue aumenta complessivamente del 20% circa. Dallaltro lato l’esame del polso ci dirà che il ritmo cardiaco è più rapido. I battiti cardiaci aumenteranno fino a raggiungere il 10-20% in più rispetto alla norma passando quindi da 65-80 a 85-105 battiti per minuto. Anche il sistema respiratorio aumenta le sue prestazioni e ben presto insieme al sistema cardiovascolare si regolano sul sistema circolatorio del bambino. Il cuore materno batte per due non in senso figurato, ma nel vero senso della parola.

La gittata cardiaca (il volume di sangue espulso dal cuore sinistro) raggiunge il suo massimo alla 30°-34° settimana (40% in più).

Al di fuori di una gravidanza la posizione eretta si traduce con un aumento della stasi del sangue nelle gambe. In gravidanza questa stasi fisiologica aumenta ed arreca maggior problemi. Gli ormoni prodotti dall'ovaio prima e dalla placenta dopo, contribuiscono ad aumentare la dilatazione vascolare

È la progesterone a svolgere un ruolo rilassante sulla muscolatura in particolare sul utero, ma anche sulla muscolatura generale. Il meccanismo messo in moto è importante per due motivi: da un lato si impedisce all'utero di contrarsi evitando così il parto prematuro, dall'altro si distendono i vasi sanguigni per aumentare la capacità venosa. È particolarmente in stato gravidico ed in posizione eretta che le vene si gonfiano maggiormente: contengono molto più sangue. Vediamo quindi che l'aumento del plasma e la dilatazione vascolare contribuiscono notevolmente alla dilatazione delle vene. Tanto più il sistema venoso è difettoso (fattori genetici, fattori predisponenti eccetera) tanto più la ripercussione sarà importante e più i sintomi saranno rilevanti. A questo gonfiamento fa seguito una diminuzione della velocità di scorrimento del sangue nelle vene. Anche questo contribuisce ad aggravare tutta quella sintomatologia risentita al livello delle gambe.

Se la progesterone contribuisce ad aumentare la dilatazione del vaso sanguigno, gli estrogeni hanno fra i tanti doveri, quello di ritenere l'acqua nell'organismo (per capirne l'efficacia basta vedere la cute di una donna a 20 anni e di una donna in menopausa), così i tessuti sono più morbidi. La concentrazione di questi ormoni è molto più elevata in gravidanza e gli estrogeni contribuiscono in una maggiore ritenzione idrica. Quindi gli edemi alle gambe sono fisiologici. Ma se a queste modifiche fisiologiche aggiungiamo il sovrappeso e l'obesità, allora il quadro clinico diventa più severo. Gli edemi aumentano e la probabilità di sviluppare una malattia venosa è più grande. In posizione eretta la pressione venosa delle gambe aumenta, ma in gravidanza aumenta molto di più che in stato non gravidico.

Soprattutto in posizione eretta, ma anche da seduta la pressione nelle vene delle gambe aumenta notevolmente anche al di fuori della gravidanza. Infatti a partire dalla 20ª settimana di gestazione l'utero contenente la gravidanza ha un volume consistente e contribuisce alla compressione dei vasi sanguigni del piccolo bacino e della vena cava inferiore. Questa compressione, si fa notevolmente sentire sia da sdraiata che in posizione eretta. Ciò contribuisce a ridurre il flusso del sangue nelle vene delle gambe al cuore ed ad aumentare la stasi venosa. La conseguenza diretta di questo meccanismo è un nuovo rialzo della pressione venosa che si traduce con un ulteriore dilatazione e serpeggiamento delle vene. Ma per quale motivo i piedi e le gambe si gonfiano durante la gravidanza e nel post partum?

La pressione venosa e pressione tissulare

Normalmente esiste un equilibrio di pressione tra il tessuto connettivo e i vasi sanguigni. Questo equilibrio fa si che la concentrazione d'acqua presente all'interno dei vasi sanguigni é uguale alla concentrazione d'acqua all'interno del tessuto. Qui non viene modificato l'equilibrio tra le forze che nel vaso "trattengono" la pressione, e quelle che la "spingono fuori". A seguito delle modifiche cardiocircolatorie di cui sopra, la pressione all'interno della vena aumenta. Se la pressione aumenta ed è più elevata di quella del tessuto circostante allora l'acqua fuoriesce dalla vena per entrare nel tessuto. La pressione oncotica all'interno del vaso sanguigno e il tessuto connettivo

Oltre alla pressione venosa esiste un altro tipo di pressione che gioca un ruolo maggiore negli edemi delle gambe dei piedi: la pressione oncotica. Ma che cos'è? In situazione normale all'interno del vaso sanguigno vi sono delle particelle estremamente piccole di liquido e di altre sostanze. Queste possono passare attraverso dei pori delle pareti vascolari per raggiungere lo spazio circostante. Quando la concentrazione di particelle all'interno del vaso sanguigno è uguale alla concentrazione nello spazio tissulare, la pressione oncotica è uguale all'interno del vaso a quella del tessuto. Notate bene che in natura, l 'acqua presente all'interno d'un organismo si sposta sempre, là dove la concentrazione di particelle è più debole verso là dove la concentrazione di particelle é più elevata per portare un equilibrio tra due compartimenti distini.

Normalmente le proteine presenti nel sangue non possono uscire dai pori del vaso sanguigno. In questo contesto la pressione oncotica è più alta all'interno del vaso sanguigno e l'acqua presente nel tessuto viene attirata attraverso i pori del vaso all'interno dei vasi sanguigni. La pressione oncotica è quindi più elevata all'interno del vaso sanguigno che nel tessuto. È per questo motivo che in situazioni cardiocircolatorie ed anatomiche normali, non abbiamo né edemi, né gambe pesanti. Durante la gravidanza, la funzionalità delle proteine presenti all'interno dei vasi sanguigni viene modificata e si traduce con la diminuzione rilevante della pressione oncotica. Quindi stando seduti o in piedi, l'acqua fuoriesce dall'interno del vaso sanguigno per raggiungere i tessuti (qui l'acqua è extra vascolare). Appaiono i primi gonfiori. Il sistema circolatorio linfatico

Oltre problemi venosi possono aggiungersi dei problemi vascolari del sistema linfatico che subisce le stesse modifiche di quelle sopra descritte.

A gravidanza inoltrata le future mamme incominciano lamentarsi di gambe pesanti e piedi gonfi. Questo fenomeno estremamente frequente durante la gravidanza inquieta moltissime neomamme non tanto perchè le gambe ed i piedi sono gonfi, ma soprattutto perchè pensano che i loro piedi o le loro gambe resteranno così per sempre. Per fortuna non è così: queste modifiche corporali sono da considerarsi assolutamente normali e prive d'effetti collaterali a corto o a lungo termine. Normalmente la sintomatologia dei piedi e delle gambe gonfie appaiono normalmente verso la fine della giornata e sono legate alla posizione eretta o seduta. Nel caso ci si alzasse già con i piedi gonfi, allora in quel momento è meglio informare il proprio medico curante per escludere altre patologie legate alla gravidanza.

Gambe e piedi gonfi è solo un problema estetico oppure hanno un effetto sulla madre o sul nascituro?

Gambe e piedi gonfi è solo un problema estetico oppure hanno un effetto sulla madre o sul nascituro?

Non si tratta chiaramente di un solo problema estetico, anche se per alcune donne l'immagine corporea è modificata e questo la fa sentire profondamente a disagio. Per alcune, il fatto di non poter più calzare le scarpe è vissuto veramente malamente, soprattutto perchè pensa che non potrà più calzarle come prima. L'autostima ne risente.Tuttavia i piedi e o le gambe gonfie sono indiscutibilmente un disturbo non indifferente a seconda del grado di ritenzione idrica presente nelle gambe dei piedi. Questo potrebbe contribuire, durante la notte, all'irrequietezza nelle gambe nei piedi che si traduce in frequenti disturbi del sonno. 

In presenza di vene varicose, le vene potrebbero anche infiammarsi o addirittura sviluppare una trombosi all'interno del vaso sanguigno.

In quale modo la circolazione materna si ripercuote sulle contrazioni uterine?

In quale modo la circolazione materna si ripercuote sulle contrazioni uterine?

Questo paragrafo vi spiega quali sono le ipotesi possibili sulle contrazioni uterine. Tuttavia all'ora attuale non esiste nessuno studio che noi chiamiamo randomizzato (per dire che lo studio è rilevante dal punto di vista staatistico) che ne abbia dimostrato in modo certo il suo significato.

Ma ritorniamo alla nostra fisiologia, a quanto spiegato sopra sulla pressione all'interno della vena e sulla pressione oncotica. A gravidanza inoltrata, quando una donna si alza ossia passa dalla posizione seduta o sdraiata a quelle eretta, la frequenza dei battiti del cuore aumenta molto di più che una donna non gravida. Ricordati che la quantità di volume espulso dal cuore dipende dalla frequenza cardiaca e dal volume ricevuto all'interno del ventricolo destro.

Ma perché aumenta la frequenza? Alzandosi il preriempimento del ventricolo destro del cuore si riduce fortemente e di conseguenza diminuisce il volume d'eiezione ad ogni battito. Aumentando la frequenza, il cuore vi permette di evitare il collasso e quindi uno svenimento. Se però il sangue che arriva al ventricolo destro è insufficiente, la quantità di sangue che esce dal ventricolo sinistro diminuisce fortemente e anche se aumenta la frequenza cardiaca questo non permette di compensare il volume di sangue richiesto dall'organismo.

A partire da questo momento diminuisce l'irrorazione sanguigna in numerosi organi. Degli studi hanno osservato che anche l'utero subisce questa diminuzione d'afflusso di sangue. Eseguendo un monitoraggio del bambino si è potuto constatare che la posizione eretta costituisce uno stress (nota bene stress non è da interpretare in termini negativi, lo stress è necessario per la vita). Un altro fenomeno osservato è che in posizione eretta, la frequenza cardiaca si normalizza ogni uno o due minuti e contemporaneamente si osserva una contrazione uterina. Quindi la contrazione uterina permette alla mamma di ricevere più sangue al livello del cuore destro. È come se l'utero si contrae per diminuire la compressione venosa nel piccolo bacino per aumentare il riflusso venoso. In questo modo il preriempimento del cuore è sufficiente ed il cuore non devo aumentare la frequenza cardiaca. All'ora attuale delle nostre conoscenze, non sappiamo con esattezza per quale motivo l'utero si contrae.

Stare a lungo in piedi, con poco movimento (all'ufficio postale per esempio) durante la gravidanza favorisce la minaccia di parto prematuro?

Stare a lungo in piedi, con poco movimento (all'ufficio postale per esempio) durante la gravidanza favorisce la minaccia di parto prematuro?

Molte donne gravide sono costrette a stare in piedi per lunghi periodi per motivi di lavoro. Allora attuale non si sa se questo costituisce un fattore di rischio, ma sicuramente non maggiore visto l'elevato numero di donne gravide che lavora in questa posizione. Si riscontra però che le donne che stanno in piedi hanno più contrazioni uterine. Nessuno studio però ha potuto statuire la causalità diretta tra la posizione eretta e le contrazioni uterine nel senso della minaccia di parto prematuro. Comunque nonostante ciò è utile ritenere che la posizione eretta per quanto spiegato sopra potrebbe indurre delle contrazioni uterine. Se questi siano responsabili della minaccia di parto prematuro proprio non lo sappiamo.

Quali sono i consigli pratici per le vene varicose da dare alle donne durante la gravidanza?

Quali sono i consigli pratici per le vene varicose da dare alle donne durante la gravidanza?

Il primo rimedio in assoluto è la prevenzione. La regola principale che si evince da quanto sopra è che bisogna fare tutto il possibile per evitare la stasi venosa alle gambe e piedi. Come sempre la prima risposta è una buona igiene di vita.

La seconde va da sé ridurre al minimo la presa ponderale durante la gravidanza. Instaurare da subito una dieta già in corso di gravidanza per evitare gli effetti del sovrappeso e tutta la ripercussione che questo ha sul sistema cardiovascolare Postura eretta, seduta: attività fisica e movimento

La buona salute delle gambe è strettamente dipendente dal movimento: bisogna combattere la vita sedentaria! Evitare di stare a lungo sedute o ferme in piedi. 

In caso di posizioni stazionarie erette prolungate, a causa della vostra professione:

effettuate a più riprese piccoli movimenti delle gambe, delle caviglie e dei piedi, ad esempio dondolandovi alternativamente sulla punta e sul tacco delle scarpe.Fare due passi regolarmente ogni 20 minuti. 

evitare i tacchi alti che riducono gli sforzi fatti dai muscoli dei polpacci per far scorrere il sangue nelle gambe

In caso di posizione seduta prolungata: 

evitare sedie con bordi duri (legno, alluminio, di plastica, eccetera) e mettere un cuscino là dove possibile

non alzare le gambe su uno sgabello perchè in questa posizione il ginocchio sospeso nel vuoto blocca la vena poplitea e ne riduce il flusso

appoggiare le gambe su un appoggia piedi

è bene alzarsi ogni venti minuti e non accavallare le gambe

è utile inoltre fare dei piccoli esercizi distensivi con i piedi

Praticare un'attività sportiva regolarmente. L”esercizio fisico migliore per le gambe è il nuoto; altre attività sportive considerate favorevoli per i soggetti già affetti da varici sono la bicicletta, la camminata di almeno 1 ora al giorno, il jogging, il golf; meno consigliati in quanto “violenti” nei confronti delle vene degli arti inferiori, lo sci (quando è possibile), l”equitazione ed il tennis. Abbigliamento

Indossate preferibilmente abiti ampi, comodi, freschi e leggeri. Evitate capi d”abbigliamento troppo stretti (jeans attillati, panciere, cinti, calze autoreggenti).

Calzature: evitate scarpe strette o a punta, con tacco molto alto o senza tacco: la misura giusta è compresa fra 3 e 4 cm, meglio se a base larga, per facilitare il reflusso della circolazione venosa verso il cuore ed aiutare la funzione muscolare dei polpacci affinchè questo reflusso venga facilitato.

Un corretto appoggio plantare è fondamentale per il funzionamento della pompa venosa del piede: fate correggere ogni tipo di deformazione della pianta del piede. Abitudini personali

Evitate i bagni in acqua calda così come i pediluvi caldi, saune, bagni turchi, fanghi e sabbiature e, in generale, l”esposizione ravvicinata a qualsiasi fonte di calore intenso. Le “cerette a caldo” sono da sconsigliare: meglio far uso di creme depilatorie.

Eseguire docce fredde dai piedi in su. Sovrappeso, obesità e dieta

Le donne in sovrappeso presentano un 50% di possibilità in più di sviluppare varici rispetto alle persone longilinee che mantengono costante il peso corporeo. Per chi già ne possiede, l'aumento pondrale eccessivo contribuisce ad aggravare lo stato delle varici. I sintomi sono gonfiori alle gambe, senso di peso e stanchezza degli arti inferiori e dolori osteoarticolari. Inoltre l'obesità aumenta il rischio tromboembolico (perarltro già aumentato dallo stato gravidico), e le sue complicazioni anche gravi come l’embolia polmonare o a manifestazioni di ischemia cerebrale

Mettetevi a dieta ferrea in gravidanza (non si mangia certamente per due) sotto controllo medico e approfittatene per cambiare una volta per sempre le vostre abitudini, il vostro stile di vita. Evitate cibi grassi, insaccati, fritti ed alimenti piccanti.

Gli alcolici sono vietati in gravidanza prima di tutto per il loro effetto teratogeno, secondo perchè possono indurre la sindrome dell'alcolismo fetale, ma ha anche un effetto nefasto sulle vene, rallentando il flusso venoso.

Consumate di preferenza frutta, verdura, pane integrale, crusca e soja. Favorire il transito intestinale per evitare la costipazione

Fate molto movimento, bevete molta acqua durante il giorno, mangiate abbondante frutta e verdura: le fibre vegetali, assorbendo una grande quantità di acqua, favoriscono una regolare funzionalità intestinale. Diminuisce il rischio di emorroidi. Sollevate le gambe quando dormite

Per mantenere le gambe più in alto rispetto alla testa è sufficiente alzare il letto dalla parte dei piedi. Se non ci fosse nel meccanismo del letto questa eventualità, allora posizioni dei libri, alti 8-10 cm, sotto i piedi del letto. Un altra alternativa valida e semplice è quella di inserire un cuscino sotto il materasso. Se andate in ferie

Preferite i climi freschi e secchi della montagna a quelli del mare o die paesi caldi. Bisogna comunque sempre evitare di esporre le gambe al sole durante le ore più calde della giornata: il calore intenso infatti determina una vasodilatazione in grado di aggravare i disturbi da insufficienza venosa.

La comparsa o l”accentuazione di piccoli capillari alla cute (detti teleangectasie) è favorita dall'esposizione al sole e/o climi caldi. Molto utile e sempre consigliato è il camminare nell”acqua immersi fino alle cosce ciò che costituisce un massaggio naturale. Viaggi lunghi in macchina, bus o aereo

Durante i viaggi in automobile è conveniente sedersi sul sedile posteriore allungando le gambe, facendo di tanto in tanto una sosta per una breve passeggiata. Non dimenticate di muovere regolarmente piedi, caviglie e gambe

In caso di lunghi viaggi in aereo o in treno, si consiglia di alzarsi spesso per muovere le gambe. In caso di “soggetti a rischio”, ma la gravidanza è un fattore di rischio, utile è la prescrizione di un antiaggregante piastrinico prima della partenza da iniettare nella coscia e l”uso di calze elastiche. Un viaggio in aereo della durate superiore alle 4 ore aumenta il rischio tromboembolico di due volte.

Terapie per gambe pesanti e vene varicose (varici)

Terapie per gambe pesanti e vene varicose (varici)

Prevenzione primaria (prima dell'insorgenza delle vene varicose)

Anche se il sistema assicurativo non partecipa alle spese le calze contenitive a scopo preventivo, tale misura contribuisce a mitigare, ma non necessariamente ad impedire lo sviluppo delle varici. Collant a compressione graduata

Per fortuna le conoscenze delle neomamme in materia di cura e salute del proprio corpo sono oggi notevolmente aumentate, anche se spesso molte neomamme non sono sufficientemente motivate a cambiare comportamento. Fitoterapia

Per una lieve insufficienza venosa si potrebbero prescrivere farmaci, integratori e cosmetici cosiddetti flebotonici, che agiscono essenzialmente sui sintomi svolgendo un’azione vagamente preventiva nei confronti di maggiori complicanze come la flebite e la trombosi. Lo scopo è quello di migliorare l’elasticità delle pareti dei vasi e sono di solito dei prodotti fitoterapici, derivati dalle piante e sono tutti composti di anticianosidi. I farmaci flebotonici possono essere impiegati per ridurre la sensazione di peso ed il gonfiore delle gambe o la tensione emorroidaria; non c'è nessuna evidenza sicura sull'efficacia preventiva della rottura dei capillari e la conseguente formazione di microvarici o teleangectasie. Nella realtà sono quasi privi di efficacia poichè non interviene sulle cause della malattia (in questo contesto la gravidanza etc.). Tuttavia oggi, in un mondo dove si crede che la natura perfetta, questi prodotti sono in vendita libera, quindi acquistabili senza ricetta medica. In questi ultimi anni tutti questi prodotti hanno guadagnato terreno e quindi si sono diffusi. L’assunzione di queste sostanze, in assenza d'un accertamento diagnostico specialistico e quindi d'una terapia mirata a correggere il difetto o la causa di tali sintomi, fa sì che la loro efficacia sia limitata e di breve durata.

Ecco alcune brevi informazioni sui principali composti in uso.

terapia locoregionale sottoforma di pomate

Rusco (o pungitopo): saponine steroidee, ruscogenina, neoruruscogenina, flavonoidi, che possiedono proprietà antiedematose, vasocostrittrici, Rusco, pungitopo, ruscogenina Rusco, pungitopo, ruscogenina antinfiammatorie e vasoprotettive. Trova ampio utilizzo nei prodotti drenanti ed in quelli rivolti al trattamento della cellulite, vene varicose e emorroidi. Rusco, pungitopo, ruscogenina Rusco, pungitopo, ruscogenina Queste sostanze espletano la propria attività aumentando la resistenza delle pareti capillari e normalizzandone la permeabilità; ciò si traduce in una minore fuoriuscita di liquidi.

Ippocastano, vasoconstrittore più potente del rusco perchè contiene escina (il principio attivo) riduce la permeabilità capillare, generando un effetto vasocostrittore. Inoltre possiede un attività antinfiammatoria, antiedemigena e flebotonica. Indicata
nei disturbi derivanti da vene varicose (crampi, gambe pesanti, …),

Indicazioni

nelle “flebiti”,
linfangiti e nei gonfiori conseguenti a trauma.
nei disturbi emorroidali, nelle ragadi e come
terapia di supporto dopo interventi di emorroidectomia.

A volte associati a del mentolo che da una sensazione di freddo ed aumenta l'assorbimento del principio attivo.

terapia per bocca sottoforma di gocce, di capsule
Mirtillo blu o nero: è un buonissimo protettore dei capillari ossia del microcircolo. Il mirtillo è una pianta ricca in flavonoidi. Viene utilizzato per contrastare la fragilità capillare ed i gonfiori di origine venosa o linfatica.
Centella Asiatica: agisce sul trofismo cutaneo, migliorando il tono dei vasi della microcircolazione: ne consegue un aumento del drenaggio linfatico con una riduzione dell’edema. Agisce anche in pazienti affette da cellulite, nelle quali aumenta il trofismo cellulare associando un’azione antinfiammatoria, con riduzione dei processi sclerotici. Il flusso sanguigno viene migliorato e si traduce tramite riduzione della sintomologia legata all’insufficienza venosa.
Rutina: anche lei, come il mirtillo blu, appartiene alla famiglia bioflavonoidi ed agisce a livello del microcircolo prevenendo o diminuendo la fragilità capillare. Ha proprietà antiossidative ed associato alla cumarina (composto aromatico con proprietà anticoagulanti) ne potenzia l’azione.
Vitis vinifera (vite rossa)
Meliloto: contengono nella porzione fiorita tossine ad azione anticoagulante come la melitosossina, la cumarigenina e la cumarina. Riduce i fenomeni infiammatori aumentando la motilità linfatica, comportandosi da regolatore del drenaggio linfatico.
Equisetum: contiene flavonoidi, antiemorragici, ... Effettua un’azione rassodante cutanea grazie alla sua capacità di migliorare ed aumentare la resistenza e l’elasticità cutanea. Impiegato negli edemi post-traumatici e in quelli derivanti da una prolungata posizione ortostatica.
Ananas: dal frutto si estrae la bromelina, una sostanta che ha elevate capacità antinfiammatorie (incrementando la produzione di prostaglandine ad attività antiinfiammatoria a discapito di quelle ad attività pro-infiammatoria), antiedematose ed antitrombotiche.
Sorbus domestica: pochi dati ma utilizzato in caso d'insufficienza venosa: senso di pesantezza, edema, varici
Castanea vesca: drenante linfatico nelle vasculopatie e negli edemi degli arti inferiori. La stasi linfatica gioca un ruolo primario nell’insufficenza venosa degli arti inferiori
Hamamelis: per la presenza nelle foglie e nella corteccia di tannino, la preparazione di estratti fluidi e pomate con proprietà decongestionanti, astringenti ed emostatiche, vengono utilizzate nella cura di emorroidi, varici e flebiti.
Centella asiatica: è una tipica pianta della tradizione medica indiana ed è utilizzata essenzialmente nel trattamento delle emorroidi
Ginkgo Biloba: le foglie contengono flavonoidi, terpeni, ... ed agiscono da vasoprotettore, riducendo la fragilità capillare; permette pure di ottimizzare la circolazione sanguigna aumentandone la fluidità. Ha pure proprietà antiossidative e previene i danni, a livello delle membrane cellulari dei vasi sanguigni, causate dai radicali liberi (quindi proprietà antiradicalica). Può essere impiegato sia per l'insufficenza venosa che arteriosa. Terapia farmacologica

Fra queste annoveriamo, i venotropi antivaricosi (diosmina) possono essere prescritti in caso di insufficenza venosa lieve ed agiscono a livello capillare (piccoli vasi sanguigni) sulla permeabilità, diminuendola e sulla resistenza aumentandola.

In caso d' insufficienza venosa di media entità si ricorre a farmaci a base di glicosaminoglicani che agiscono sia sui sintomi sia sulla causa della patologia in quanto ripristinano la corretta funzionalità endoteliale. Hanno un azione antiedemica, antiinfiammatoria e soprattutto antitrombotica.

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