Carcinoma dell'endometrio e terapia ormonale sostitutiva (TOS)

Qualsiasi monoterapia a base di estrogeni induce una stimolazione dose-dipendente dell'endometrio. Il rischio di carcinoma endometriale, può aumentare fino a 9 volte se non si prendono delle misure adeguate. Evidenza scientifica Ia-III.

L'associazione di un progestinico sufficientemente dosato previene l'aumento del rischio di sviluppare un cancro dell'endometrio. Evidenza scientifica Ia.

Per proteggere l'endometrio, le donne aventi l'utero devono ricevere un progestinico sistemico o del progesterone micronizzato alla dose di trasformazione (in caso di somministrazione ciclica almeno 12 giorni / mese). Evidenza scientifica III.  In alternativa una spirale progestinica del tipo Mirena (LNG 20 mcg / die) può essere utilizzata. Evidenza scîentifica III.

Sotto trattamento E + G combinato e continuo, l'incidenza dell' iperplasia e del carcinoma dell' endometrio è inferiore ai controlli non trattati (donne che non assumono nessuna terapia ormonale). Evidenza scientifica Ib.

Una terapia ormonale sostitutiva con progestinico preso ogni 3 mesi (ciclo lungo) non offre una protezione ottimale dell'endometrio. Evidenza scientifica III.

Anche se non ci sono dati basati sull'evidenza scientifica, in caso di sofferenza importante e per permettere un controllo ginecologico, è possibile prescrivere un trattamento vaginale a basso dosaggio in estrogeni a quelle donne che hanno avuto il cancro dell'endometrio. Evidenza scientifica IV.

La tibolone e i SERM raloxifene e bazedoxifene non alterano il rischio d'iperplasia o carcinoma endometriale. Evidenza scientifica Ib.

Leggenda

WHI Trial: Women's Health Initiative Trial (Studie)

DOPS: Danish Osteoporis Study

NHS: Nurses' Health Study

UGPD: UK General Practice Research Database

BCDDP: Breast Cancer Detection Demonstration Project

Classificazione dei livelli di evidenza. Ia Prove a partire da meta-analisi contenenti diversi studi clinici randomizzati controllati. Ib Prove da almeno uno studio controllato randomizzato. IIa Prove da almeno uno studio controllato, ben progettato e monitorato, ma senza randomizzazione. IIb Prove da almeno uno studio ben concepito, di un altro tipo, quasi sperimentale. III Prove da studi osservazionali, ben progettati, non sperimentali, come ad esempio studi comparativi, studi caso-controllo o serie di casi. IV Prove a partire da perizie o secondo le opinioni e/o l'esperienza clinica di specialisti riconosciuti.

Gradazione delle raccomandazioni

A Nella letteratura, che deve essere globalmente di buona qualità e consistenza, esiste almeno un studio randomizzato controllato che affronta la raccomandazione in questione (livello di evidenza Ia,Ib) B L'oggetto della raccomandazioni viene elaborato in studi clinici controllati, ben disegnati, ma non randomizzati (livello di evidenza IIa, IIb, III) C Esistono prove fornite da rapporti o da opinioni di gruppi di esperti e/o da esperienza clinica di esperti riconosciuti. Tuttavia non ci sono buoni studi clinici che trattano l'argomento (livello di evidenza IV)     Il punto di buone pratiche" ("Good Practice Point ") Il trattamento di scelta consigliato dall'esperienza clinica di un gruppo di esperti che hanno redatto attreverso un documento una direttiva scritta.

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