Dall'infezione a HPV al cancro della cervice

Attenzione, prima di leggere queste informazioni, che possono solo inquietarla è meglio leggere le informazioni genarali sull'HPV, sul vaccino, sul PAP test. Inutile leggere questo paragrafo se ha una semplice alterazione delle cellule del collo dell'utero. Primo non la concernono e secondo generano solo ansia!

La trasformazione maligna che porta al cancro della cervice è un processo graduale che se non viene interrotto la lesione precancerosa si trasforma in tumore.

La storia naturale del cancro della cervice prevede un processo di trasformazione cellulare HPV-indotto, che dalle cellule normali, passando dalla displasia lieve, moderata e grave (CIN 1, 2 e 3) giunge allo sviluppo del cancro invasivo della cervice.

Tale percorso impiega molti anni, fino a 10-15 anni, se non viene interrotto. La CIN 3 (displasia grave o carcinoma in situ), se non trattata, può alla fine invadere la membrana basale delle cellule e progredire verso il cancro invasivo.

La diffusione del cancro cervicale di solito avviene nelle fasi iniziali per estensione diretta ai tessuti circostanti e alla vagina; successivamente attraverso la via linfatica, ai linfonodi pelvici e para-aortici o per via ematica, con lo sviluppo di metastasi a distanza; quest’ultimo è di solito un evento tardivo.

Dal punto di vista istologico, nell'80-85% dei casi il carcinoma è a cellule squamose, nel 10-15% dei casi è un adenocarcinoma; solo in rarissimi casi la cervice è interessata da un sarcoma o da neoplasie neuroendocrine, non HPV correlate.

In presenza di un cancro invasivo della cervice, anche in stadio precoce, è frequente un sanguinamento cervico-vaginale irregolare, generalmente dopo un rapporto sessuale, intermestruale o una meno-metrorragia. Quando sono già presenti voluminose neoplasie cervicali o una malattia avanzata, possono presentarsi perdite cervico-vaginali maleodoranti, sanguinamento vaginale anomalo o dolore al basso addome, problemi urinari ostruttivi, dolore lombare, edema delle gambe, perdite ematiche urinarie o rettali, etc. Ma attenzione, nel 99% dei casi, le perdite ematiche o malodoranti sono in relazione a patologie benigne che lo specialista in ginecologia vede ogni giorno. Non pensi quindi che se sanguina o ha perrdite malodoranti ha un cancro. Non generi ansia inutile.

In caso di cancro invasivo bisognerà effettuare degli accertamenti ed un trattamento in funzione della stadiazione del tumore.

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