I vaccini proteggono solo contro alcuni tipi di virus HPV. I restanti sono tutti pericolosi?

No degli oltre 100 tipi di virus HPV identificati, circa 15 sono cancerogeni. Sono il tipo 16 e 18 a causare la maggior parte dei cancrii del collo dell'utero. Altri 10 tipi causa dei condilomi (verruche genitali, creste di gallo). I restanti virus HPV sono senza significato clinico, nel senso che in caso d'infezione sono senza sintomi e che guariscono spontaneamente.

Le formulazioni disponibili sono due: Gardasil (della Sanofi-Pasteur), che protegge dai ceppi 6-11-16 e 18; e Cervarix (della GSK), che protegge dai ceppi 16 e 18.

Come viene fabbricato il vaccino?

Questi vaccini sono preparati con la tecnica del DNA ricombinante con particelle simili al virus in questione (cosiddette VLPs) a partire da una particolare proteina dei tipi 6, 11, 16 e 18 di HPV. Le VLPs non contengono DNA virale e, di conseguenza, non possono infettare le cellule, riprodursi o causare malattie. Tale vaccino ha l’obiettivo di prevenire la trasmissione dell’infezione da HPV, potenzialmente acquisibile già dal primo rapporto sessuale e comunque sempre in agguato ad ogni rapporto non protetto con metodi di barriera (preservativi). Lo schema posologico convenzionale prevede la somministrazione di due a tre dosi in un arco temporale di 6 mesi ed in funzione dell'età.

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