HIV: dall’infezione alla malattia

Sicuramente il virus HIV è uno dei più studiati da quando è stato scoperto, ossia da 28 anni (nel 2013). Lo stato attuale delle ricerche ci ha permesso di elaborare delle terapie efficaci, ma siamo ancora lontani dal controllare totalmente la malattia.

La vita nella ricerca sulle malattie infettive è marcata da successi ed insuccessi. I successi sono stati conseguiti in ambito diagnostico e terapeutico, mentre uno degli l'insuccessi è il mancato sviluppo di un vaccino anti HIV. Attualmente disponiamo di circa 30 farmaci per combattere l'HIV: una cifra sorprendente se si pensa che sono disponibili solo due medicamenti contro il virus dell'influenza. Ai sieropositivi si somministrano una combinazione di farmaci, spesso racchiusi in una sola compressa: ciò permette loro di fare una vita pressoché normale e di godere persino di una lunga vita. Le donne possono creare una famiglia e mettere al mondo dei figli sani, almeno da noi in Occidente.

Nei paesi in via di sviluppo la problematica è molto più complessa. Per un sieropositivo che può farsi curare si registrano due nuovi casi di contagio.

Nonostante i progressi terapeutici e diagnostici, un'infezione da HIV costituisce anche da noi un evento traumatico: chi ne è colpito è costretto a cambiare di colpo stile di vita e rivedere i progetti per il futuro. L'annuncio di un'infezione è vissuta come una vera catastrofe personale. Inoltre non bisogna dimenticare che i farmaci provocano effetti collaterali e sono necessari continui controlli. Possono manifestarsi effetti secondari anche a distanza di tempo, come per esempio tumori maligni.

Se è vero che il vaccino è ancora lontano, ciò che seguirà presenta i problemi e le possibilità di prevenzione, ossia come si dovrebbe evitare il contagio.

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