L'HIV nel mondo

L'epidemia di HIV/AIDS che si è diffusa negli anni 70 e 80, dapprima in Africa, quindi negli Stati Uniti, passando per Haiti e in seguito nel mondo intero. L'infezione da HIV si trasmette in primo luogo per via sessuale. In una stima effettuata nel 2008 si calcolò che le persone che sono entrate in contattato con il virus e che sono diventati sieropositive sono 33.400.000 e sono così ripartiti per continente:

America del Nord  1.400.000
Caraibi 240.000
America Latina 2.000.000
Europa centrale e est 850.000
Nord Africa e medio oriente 310.000
Africa subsahariana 22.400.000
Europa orientale e Asia centrale 1.500.000
Asia orientale 850.000
Sud e sud-est asiatico 2.800.000
Oceania 59.000 Se è vero che il numero dei nuovi casi è calato progressivamente dal 1996 al 2008 (da 3,5 milioni a 2,3 milioni) il numero dei sieropositivi viventi continua ad aumentare anche se più lentamente. Dunque nuovi casi ce ne sono di meno, ma il rischio di entrare in contatto con il virus aumenta perché ci sono sempre più portatori sani. La ragione della diminuzione risiede probabilmente nel più frequente ricorso alla terapia antivirale (ART). Nel 2008 un sieropositivo su tre nei paesi poveri ha beneficiato della terapia antiretrovirale, ossia 4 milioni di persone: un numero 10 volte superiore al 2003. La ripartizione dei dati sull'epidemia nel 2008 è la seguente:
Sieropositivi HIV, totale 33,4 milioni:
adulti 31,3 milioni, donne di 15 e più anni 15,7 milioni, bambini sotto i 15 anni 2,1 milioni.
Nuovi casi di infezione da HIV totale 2,7 milioni:
adulti 2,3 milioni di donne di 15 anni e più anni non conosciuto, bambini sotto lo i 15 anni 430.000.
Decessi per AIDS, totale 2 milioni:
di cui adulti 1,7 milioni, donne di 15 anni più anni dato non conosciuto, bambini sotto i 15 anni 280 000. I sieropositivi non a conoscenza del proprio stato sono stimati al 40%. Dunque fra la popolazione delle 2008 il 40% delle persone infette non sa di esserlo seropositivo e quindi trasmette a sua insaputa a trasmettere la malattia.

Africa

L'Africa subsahariana è la regione più colpita del pianeta. Nel 2008 viveva qui il 91% di tutti i bambini sieropositivi e 14 milioni di orfani, i cui genitori erano deceduti per AIDS. Si stima che in questa regione una persona su 20 (5%) sia portatrice del virus HI.
Nel 2008 la Repubblica sudafricana risultava il paese con il maggior numero di sieropositivi (5,7 milioni). Ma in alcuni paesi minori la situazione ancora più drammatica come lo Swaziland (26%), il Botswana (24%) e il Lesotho (23%). America settentrionale e Europa occidentale In questa regione il virus colpì dapprima gli omosessuali e tossicodipendenti per endovena. Partendo da questi gruppi chiave l'epidemia di HIV si è pian piano estesa alla popolazione eterosessuale negli anni 80.
Tuttavia la percentuale di infezioni HIV all'interno di un gruppo rischio è fra gli omosessuali e i tossicodipendenti endovenosi da 30 a 40 volte più elevata che non tra gli eterosessuali.
Purtroppo nella maggior parte dei paesi occidentali il numero dei nuovi casi di infezione tra gli omosessuali è di nuovo decisamente aumentato negli ultimi 10 anni. Per contro è invece notevolmente calato il numero dei nuovi casi tra tossicodipendenti per endovena, per esempio in Svizzera: all'inizio degli anni 90 il contagio per endovena costituiva la via di trasmissione più diffusa, mentre 2008 ha rappresentato il 4% dei nuovi casi di infezione. Svizzera-Germania-Austria A partire dal 1997 sono stati notificati ogni anno in Svizzera 700 a 800 nuovi casi di infezione da HIV.
In Germania nel 2008 i casi registrati sono stati 2800 (tendenza in aumento). Sempre in Germania alla fine del 2008 si contavano 63.500 persone portatrici del virus, 10.500 delle quali nella fase di AIDS conclamato, malattia tuttora incurabile.
In Austria nel 2008 sono stati notificati 505 nuovi casi di infezione da HIV, numero superiore a quello registrato negli anni 1994-2006, periodo in cui i nuovi casi diagnosticati risultavano sempre inferiori a 500 l'anno.
Nel 2006 il 42% delle nuove infezioni è avvenuto per via eterosessuale (nel 1998 il 27%), il 28,6% per via omosessuale e il 20,5% attraverso il consumo di droga per endovena. Dunque non è più lecito pensare che il rischio risiede esclusivamente nei gruppi a rischio. Ogni rapporto con uno sconosciuto o una sconosciuta è a potenziale rischio.
Grazie alla moderna terapia antiretrovirale (ART) introdotta nel 1996, il numero di persone ammalatesi di AIDS e decedute è sensibilmente calato in tutti e tre i paesi.
Nonostante tutto in Svizzera si ammalano di AIDS circa 200 persone all'anno e oltre 100 ne muoiono. Il numero delle persone che si infettano con virus HIV aumenta in Svizzera di anno in anno. Attualmente sono registrati in Svizzera circa 25.000 sieropositivi (cauta stima dell’UNAIDS/OMS).

I giovani corrono rischi?

E allarmante il fatto che nei paesi ricchi dell'Europa occidentale e dell'America settentrionale non si osservi un calo dei nuovi casi da HIV, come sarebbe lecito aspettarsi: infatti i sieropositivi di questi paesi si sottopongono da oltre 10 anni alla terapia antiretrovirale e risultano perciò chiaramente meno contagiosi.
Gli esperti pensano che un buon numero di persone siano meno prudenti nel contatti sessuali e si espongono maggiormente al rischio di infezione. Questa spiegazione è confermata dal fatto che le malattie sessualmente trasmissibili come le infezioni da clamidia, la gonorrea o da sifilide sono in netto aumento.

Dunque in definitiva in Svizzera ci sono 25000 sieropositivi, l’infezione continua a propagarsi specialmente nei gruppi eterosessuali e ciò è dovuto essenzialmente al fatto che non ci si protegge più e che il 40% della popolazione sieropositiva non sa di esserlo.

Un bel ragazzo, una bella ragazza possono essere contagiosi anche se dal loro viso non traspare nulla.

Quando non si conosce, quando ci si innamora in un lampo, quando si va in discoteca o in una serata divertente o particolare, è possibile e per molti probabile avere una relazione sessuale coitale. Va bene, ma proteggiti! L’HIV non lo si riconosce dal viso e tantomeno dall’odore.

Un atto sessuale con una persona sconosciuta o conosciuta da poco (ricordati che il 40% dei seropositivi non sa di essere un portatore del virus HIV), per quanto possa essere passionale, intenso e bello, non vale il rischio di essere contaminata/o dal virus HI (HIV). Non vale una vita.

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