La proliferazione dell'HIV nell'organismo umano

L'HIV inganna il sistema immunitario lasciandosi "divorare" dalle cellule di difesa (chiamate macrofagi) e penetra così in esse introducendovi l'enzima che gli permetterà in un primo tempo di mimetizzarsi all'interno della cellula. Questa enzima chiamato "trascrittasi inversa" trasformerà il patrimonio genetico virale (chiamato RNA) in patrimonio genetico umano (DNA). Ricordo che all'interno di una cellula ci sono i cromosomi e che i cromosomi sono composte da geni. Abbiamo milioni di geni e ognuno ha un compito specifico. Per rendere le cose estremamente semplici comprensibili un gene per esempio è responsabile del colore dei capelli. Il patrimonio genetico virale si inserisce così nel patrimonio genetico della cellula ospite. Il virus può così restare inattivo per anni nei macrofagi. È invisibile.

Non solo, l'HIV si lascia divorare, ma in più inganna la cellula immunitaria anche nel processo di replicazione. Infatti quando c'è un'infezione nel nostro organismo da battere, parassita o virus, la cellula immunitaria riceve l'ordine di moltiplicarsi per combattere l'infezione. Moltiplicandosi provoca anche la proliferazione del virus HI. Nel riprodursi il virus sfrutta la cellula ospite immunitaria per i suoi fini sottraendo le sostanze nutritive, si comporta quindi come una autentica "carogna". Si formano così subito migliaia di nuovi virus HI mentre la cellule di difesa ospite soccombe. Muore perché, tutto di quello che ha bisogno, viene utilizzato per replicare il virus. Alla cellula non ne resta più niente e quindi muore. Da questo momento il virus escono dalla cellula e possono aggredire altre cellule immunitarie.

Riassumendo il ciclo di replicazione del virus HIV in una cellula aiutante, in termini generici:

Il virus HI penetra nella cellula ospite e introduce il proprio patrimonio genetico (chiamato RNA) nel nucleo della cellula ospite.

Invece di distruggere il patrimonio genetico dell'HIV, la cellula ospite (macrofago) lo accoglie .

Il materiale genetico del virus (RNA) viene ricopiato e trasformato in DNA, uguale a quello dell'uomo.

L'HIV diventa irriconoscibile, completamente mimetizzato all'interno della cellula. Da questo momento il virus può utilizzare gli strumenti necessari alla sua riproduzione. Il materiale genetico essendo simile la cellula non è in grado di riconoscere che qualcuno sta utilizzando i suoi strumenti. È come se qualcuno entrasse nel suo computer e utilizzasse per lui tutte le applicazioni che sono state installate. Intanto lei non lo vide e lui sfrutta tutto quello che il suo computer è in grado di dare. E con la stessa insolenza che il virus HIV si inserisce all'interno della cellula.

In caso d'infezione da battere ad esempio, la cellula (macrofago) ospite sarà chiamata a replicarsi (riprodursi) quindi ad aumentare il numero il numero di globuli bianchi. Questo é il processo naturale che avviene tutti i giorni e che ci permette di proseguire la vita.

Contemporaneamente e questo è il problema, si formeranno migliaia di HIV che faranno morire la cellula ospite.

Alla fine i globuli bianchi (macrofagi) non aumenteranno (come avrebbe dovuto normalmente succedere), ma diminuiranno.

Il virus saranno formati a migliaia e potranno così infettare altri globuli bianchi. E questa è la spirale infernale del virus HIV. Riassumendo il ciclo di replicazione del virus HIV in una cellula aiutante, in termini scientifici:

L'HIV è fagocitato dalla cellula ospite (cellula aiutante) aderendo al recettore CD4 della cellula ospite.

L'HIV introduce nella cellula ospite il suo patrimonio ereditario (RNA).

La trascrittasi inversa della cellula ospite trasforma l'RNA in DNA.

L'integrasi introduce il DNA virale nel DNA del nucleo della cellula ospite.

La formazione di nuovi virus HIV avviene attraverso questo procedimento:

il DNA dell'HIV è trasformato in RNA
la proteasi formano nuovi virus HIV (gemmazione)
l'HIV si stacca dalla cellula ospite (fuoriuscita dei virus)

Nel processo di trasformazione del patrimonio genetico e nella produzione di copie di questo patrimonio per la trasformazione di nuovi virus si formano in continuazione varianti dell'HIV a causa di "errori di trascrizione". È per questo motivo che è estremamente difficile trovare un vaccino proprio perché il virus continua a mutare. È come se il suo mantello invece di essere bianco, é bianco con puntini rossi poi bianco con quadratini blu eccetera. Vi potete rendere conto quanti miliardi di combinazioni sono possibili tenuto conto delle forme e dei colori. Per cui il sistema immunitario deve costantemente cercare un nuovo anticorpo per distruggere il virus. La velocità della replicazione virale fa in modo che la riproduzione del virus è superiore alla capacità di fabbricare degli anticorpi. In altri termini il virus è sempre vincente. Queste varianti si distinguono dal virus originario per diverse caratteristiche. Possono essere, per esempio, più o meno contagiose e ritardare o accelerare l'insorgenza dell'AIDS e la morte del paziente. Si è potuto osservare come nell'organismo di un solo sieropositivo si formino milioni di varianti del virus.

La variabilità conferisce al virus HIV una capacità di adattamento suo ambiente e della ragione per la quale l'HIV sviluppa rapidamente una resistenza ai farmaci. Nella realtà non si tratta di una vera resistenza ma di un cambiamento del suo mantello in modo che i farmaci non sono in grado di riconoscerlo.

I tentativi di mettere a punto un vaccino o farmaci in grado di guarire una persona sieropositiva sono finora falliti non da ultimo proprio per l'estrema variabilità dell'HIV.

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