Decorso dell'infezione da HIV

L'evoluzione dell'infezione da HIV non curata può essere suddivisa in tre fasi:

la fase acuta della malattia
il periodo di latenza
e infine l'AIDS conclamato con esito letale.

La fase acuta

Dura alcune settimane ed è detta anche "finestra di vulnerabilità" poiché è caratterizzata dalla proliferazione esplosiva dei virus HIV. Durante questa fase il virus penetra negli organi del sistema immunitario e in altri organi del corpo e vi si annida.

La fase di latenza

Dura mediamente 10 anni: in questo periodo la concentrazione del virus è bassa.

AIDS

In questa fase il sistema immunitario completamente distrutto e ciò provocherà la morte del malato nel giro di uno o due anni.

Contagiosità del virus HIV

Il rischio di contagio é massimo quando la concentrazione virale è elevata, dunque nella fase acuta iniziale e nello stadio finale dell'AIDS conclamato. La fase acuta è particolarmente delicata poiché il portatore del virus ignora di essersi contagiato. Al momento del contagio il virus penetra in differenti cellule del sistema immunitario a secondo della via di trasmissione.

I macrofagi, cavalli di Troia

Ogni giorno i microorganismi si depositano sulle mucose dell'uomo e vengono bloccati dai macrofagi. Questi hanno il compito di distruggere gli agenti patogeni (come virus, batteri, funghi, parassiti) non appena essi penetrano nell'organismo e costituiscono la prima difesa dagli attacchi esterni. Se l'azione dei macrofagi ha successo il contagio non avrà luogo. Essi sono però anche in grado di allertare immediatamente sistema immunitario qualora alcuni agenti patogeni abbiano superato la "prima linea" di difesa. Il sistema d'allarme funziona normalmente egregiamente, ma non nel caso del virus HIV. Questo virus come l'abbiamo visto più sopra ha infatti la facoltà di nascondersi nel macrofago, moltiplicarsi al suo interno e alterarne le funzioni. Il virus si serve dunque dei macrofagi quali cavalli di Troia per penetrare e diffondersi nell'organismo.

La neutralizzazione delle cellule helper

Le cellule aiutanti T coordinano la lotta contro gli agenti patogeni ed hanno quindi una funzione determinante nel sistema immunitario umano. La distruzione delle cellule aiutanti T significa in pratica la distruzione del sistema immunitario. La concentrazione di cellule aiutanti T è un indice dello stato del sistema immunitario. Perciò se ne misura la concentrazione per verificare se sia possibile dare inizio alla terapia medicamentosa, se l'organismo risponde alla terapia oppure se si manifesta una resistenza ai farmaci. La concentrazione di cellule aiutanti T è inversamente proporzionale alla concentrazione virale.Detto in altre parole più ci saranno virus e meno ci saranno cellule aiutanti T oppure più ci saranno cellule aiutanti T e meno ci saranno virus.

Quando il virus penetra direttamente nel sangue in occasione del contagio esso è "fagocitato" dalle cellule helper o cellule aiutanti (= linfociti T = linfociti CD4). È così messa fuori combattimento un'altra linea di difesa del sistema immunitario. Il virus "inganna" infatti anche le cellule helper, al pari dei macrofagi e si servono di loro come cellule ospiti: una volta al loro interno esso si moltiplica e pian piano ne blocca le funzioni.

Debilitazione e distruzione del sistema immunitario

Il sistema immunitario ha due funzioni principali:

deve innanzitutto combattere gli invasori, come abbiamo visto prima batteri e funghi eccetera che provocano le cosiddette malattie infettive;
in secondo luogo esso impedisce l'insorgere di tumori maligni individuando e distruggendo le cellule dell'organismo danneggiate o degenerate

In caso di infezione da HIV il sistema immunitario dell'uomo lotta per alcuni anni contro il virus prima di arrendersi: esso conduce una vera e propria guerra contro l'HIV, caratterizzata da molte battaglie. Oggi sappiamo che già pochi giorni dopo il contagio si formano ogni giorno vari miliardi "!" di nuovi virus e miliardi di cellule aiutanti sono distrutte. Per questo 2 o 3 settimane dopo si manifesta la fase acuta della malattia (= primo infezione) che si concluderà circa 6 settimane dopo con la vittoria parziale del sistema immunitario. Ma questa non è che la prima battaglia! Il virus HIV si moltiplicherà in modo massiccio anche durante il successivo periodo di latenza, ma poiché il sistema immunitario distrugge un numero altrettanto elevato di virus regna tra le forze in campo equilibrio.

Nello stadio finale della malattia, l'AIDS conclamato, il sistema immunitario crollerà mentre il virus aumenteranno continuamente di numero. A causa dell'immunodeficienza acquisita l'organismo risulterà anche più esposto alle malattie, soprattutto alle malattie infettive e al cancro.

Gli anticorpi

Il sistema immunitario forma anticorpi specifici contro le malattie infettive e quindi anche contro l'HIV. Gli anticorpi riconoscono gli agenti patogeni esterni in base a un meccanismo di tipo "chiave-serratura" e contribuiscono alla loro distruzione. Ma poiché una parte dei virus HIV si nasconde (mimetizza) nelle cellule aiutanti dell'organismo, gli anticorpi che circolano nel sangue, ma non all'interno delle cellule, non possono riconoscere ed eliminare questi virus. Gli anticorpi dell'HIV possono essere accertati con dei test di laboratorio e costituiscono la prova dell'avvenuto contagio.

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