Quali sono gli accertamenti e i trattamenti da eseguire?

In caso di cistite acuta, soprattutto se recidivante (che si ripete), è utile:

  1) sottoporsi ad un esame delle urine, un urinocultura e richiedere un antibiogramma. Non sempre questo è però sempre necessario. Serve per conoscere il germe in causa e la sua sensibilità al trattamento proposto (al momento della prescrizione il medico non sa se c'è una resistenza all'antibiotico proposto). La cura va poi effettuata a dose piena, a seconda dell’antibiotico prescritto, in monodose o  per due volte nell’arco di dodici ore, oppure due volte al giorno per almeno una settimana;   2) effettuare un tampone uretrale, se si sospettino infezioni recidivanti;   3) valutare l'impregazine estrogenica e il l'acidità vaginale: amenorree di lunga data, ossia assenza di fkusso mestruale prolungati nelle giovani donne (per diete, stress emotivi, delusioni sentimentali), amenorree del post partum, soprattutto se la donna allatta, e della post-menopausa possono associarsi a cistiti da carenza estrogenica (pH vaginale è più elevato del normale valore). In tal caso una terapia estrogenica almeno locoregionale è raccomandata somministrando creme o ovuli vaginali (sempre su prescrizione e sotto controllo medico!). In breve tempo si arriva a ristabilire il tasso estrogenico nei tessuti, riducendo la vulnerabilità alle cistiti nel giro di sei mesi, anche nelle persone molte anziane, evitando così ripetute e dannose terapie antibiotiche.  

4) in caso di cistite dopo i rapporti sessuali, valutare anche:

- il tono dei muscoli perivaginali: uno spasmo del muscolo elevatore dell’ano, associato a mialgia, può facilitare il trauma meccanico della vescica. Un rilassamento di questi muscoli, con automassaggio, oppure, meglio ancora, con biofeedback dei muscoli pelvici, può curare anche la componente da trauma meccanico e da ridotta congestione vascolare;

- la componente sessuale: se il desiderio è scarso, l’eccitazione e la  lubrificazione sono inadeguate, e/o  se il rapporto provoca dolore (ne consegue uno spasmo del muscolo elevatore dell’ano), viene meno la congestione vascolare che protegge la vescica. In tal caso una presa a carico sessuologica sicuramente porterà dei benefici sia sulla salute fisica che sessuale e secondariamente sociale e psichica.

5) a volte è importante valutare anche il partner, soprattutto se le cistiti sono comparse nei primi mesi di una nuova relazione sessuale coitale senza l'utilizzo del preservativo. E’ infatti possibile aver contratto una uretrite (infezione dell’uretra), oltre che una cistite, dal nuovo partner. In questo caso si  chiederà un esame colturale del liquido seminale e un tampone uretrale, con antibiogramma, dopo massaggio prostatico: per evitare le infezioni a ping-pong, anche della vescica, oltre che della vagina.

Con una terapia appropriata, che curi i diversi fattori predisponenti, precipitanti o che concorrono a  mantenere la cistite, anche questa nemica della qualità di vita femminile può essere debellata.

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