Così piccola, così potente, così incompresa!

L'agenzia europea del farmaco ha messo sotto esame quache anno fa le pillole di terza e nuova generazione perché il rischio tromboembolico è più elevato di quelle pillole il cui progestinico è un derivato della seconda generazione. I media non fanno altro che riportare notizie devastanti sull'utilizzo della contraccezione ormonale e non mancano le trasmissioni scandalistiche pronte a crocifiggere medici e industrie farmaceutiche. Gli uni  perchè non stanno attenti ai fattori di rischio gli altri perchè pensano solo al profitto. Questo non fa che mantenere uno stato di diffidenza, d'incertezza e di panico. Si diffonde sempre più l'idea che gli ormoni sono i nemici delle donne (niente di più ingiusto), ma il danno è irreparabile. Anche l'agenzia europea del farmaco o l'analogo svizzero Swissmedic, sotto la pressione dei media, si vedono costrette, ben oltre al dovuto, a rivalutare le loro indicazioni e prescrizioni. Da qui le nuove direttive europee che combaciano con swissmedic di novembre 2015). Tutto questo comunque penalizza e demotiva i medici. Discutere di contraccezione ormonale o di terapia ormonale sostitutiva è diventato quasi un tabu. Purtroppo a pagarne saranno sicuramente le donne a corto e a lungo termine. Questo però non interessa a nessuno.

Non bisogna dimenticare che siamo in un periodo di recessione economica e che molti stati europei, coprono i costi della contraccezione ormonale. Pur di ridurre i costi della sanità pubblica anche il rischio tromboembolico assume altri significati e avrà un peso nella scelta se mantenere queste prestazioni. Se a questo aggiungiamo tutti quei gruppi che da sempre sono avversari della contraccezione, da quelli che promuovono le credenze naturalistiche (quelli che partono dal concetto che la natura è perfetta) a quelli religiosi (la gravidanza è un dono) allora il quadro si complica ancora di più. Invece quando si tratta di credenze non vi è più dialogo possibile, perchè la credenza non muore mai in quanto non è basata su concetti oggettivi o scientifici su quali discutere.

Per il profano è difficile prendere posizione anche perché di fronte al decesso o alle conseguenze di un incidente vascolare cerebrale (cerebrolesa) di una giovane, è difficile rimanere indifferenti. Purtroppo la discussione è impostata sul piano emotivo, ciò che permette di mantenere lo stato di panico e di diffidenza verso la contraccezione ormonale. Che sia ben chiaro non si tratta di banalizzare il rischio tutt'altro. Ogni medico è attento a quest'aspetto, ma a volte nella pratica quotidiana e per svariati motivi alcuni aspetti anche importanti possono sfuggire. È anche importante che la donna contribuisca a prendere a carico un aspetto della sua salute fisica e sessuale se vuole mantenere le conquiste importanti aquisite in tutti questi anni. 

Se una giovane donna è vittima d'un incidente vascolare cerebrale severo (ictus) apparso durante l'assunzione d'un contraccettivo ormonale ci impressiona, mentre le stesse conseguenze sul piano cerebrale  avvenuto durante un attività sportiva o in un incidente stradale  (macchina, moto, bicicletta, pedone) ci lascia alquanto indifferenti. Eppure se la macchina, la moto, la bicicletta, il trotinet, lo skate, il paracadute, il parapendio, i chiodi per l'arrampicata …, fossero un farmaco sarebbero già stati banditi dalla vendita. I media non fanno che riportare l'incidente. Non per questo rimettono in discussione le fabbriche come ad esempio Fiat,  Piaggio, Peugeaot, Volkswagen, Hyundai, Sym ... oppure quelle delle bicicletta, degli skate, dello snowboard o di altre attrezzature sportive … facendo passare chi le dirige per criminale. 

Voglio semplicemente segnalare che lo stesso evento avverso in una giovane assume connotazioni diverse se a provocare il danno è stata la contraccezione ormonale oppure un incidente stradale o sportivo.

L'ideale sarebbe l'utilizzo di un contraccettivo efficace sprovvisto d'effetti secondari. Attualmente questo esiste solo nell'ideale, ma non nella realtà. Non bisogna dimenticare che tutto si compera e tutto si vende, anche l'informazione. Vi sono interessi economici da tutte le parti. Chiaramente la stampa invocherebbe il sacrosanto diritto all'informazione, che se da un lato è corretto, dall'altro in nome di questo diritto, le ha permesso di tutto e di più restando nella più totale impunità. Neanche una multinazionale potente come la Novartis gode degli stessi privilegi dei media. Insomma, basta un articolo e il danno è fatto in nome al diritto all'informazione, come se loro di errori non ne facessero mai. Purtroppo i loro errori sono devastanti e da anni rimangono impuniti.

Negli anni 2000 i  media si erano accaniti contro la terapia sostitutiva ormonale (TOS) per la menopausa invocando i risultati parziali di due grandi studi in corso. Se avessero atteso i risultati finali saremmo certamente giunti alla diffusione d'informazioni conformi agli esiti degli studi. Se ne è parlato a torto e ragione, ma il risultato finale è stato quello di screditare tutta la sostituzione TOS. Ancora oggi parlare di ormoni è quasi un tabù, allora che gli ormoni sono gli amici delle donne e non come i media ci fanno credere, i loro nemici. Molte donne sono disposte a soffrire in silenzio per le loro credenze piuttosto che migliorare la loro qualità di vita. Stranamente si ha paura del possibile debole effetto sul seno, ma non si ha paura di tutto ciò che contribuisce alla mortalità femminile: dalle malattie cardiovascolari all'osteoporosi senza dimenticare le malattie degenerative del sistema nervoso centrale.

Ma se vogliamo parlare di rischi parliamone!

L'inquinamento atmosferico uccide ogni anno prematuramente  5,5 milioni di persone (febbraio 2016). Ha ben letto si parla di 5.5 milioni di persone all'anno che muoiono prematuramente. A parte qualche articoletto sull'arîa che si respira nel mendrisiotto avete sentito un vero e proprio attacco mediatico per portare delle soluzioni efficaci? Avete visto crocifiggere qualcuno sui media? Avete visto un accanimento mediatico? Avete visto un equivalente dell'agenzia europea del farmaco o swissmedic prendere in mano la situazione? Avete visto un politico al di fuori delle elezioni interessarsi realmente alla situazione? Avete visto degli accordi transfrontalieri straordinari che propongono misure atte a ridurre l'emissione di sostanze nocive?

95 milioni di persone sono seriamente minacciate nella loro salute da prodotti inquinanti (ottobre 2015, rapporto sui prodotti inquinanti dell'organismo svizzero Croix-Verte presentato a New York al seggio di Pure Earth (Blacksmith Institute). Piombo, mercurio, radionucleotidi, pesticidi, cromo e cadmium. I 6 prodotti più inquinanti e più pericolosi al mondo minacciano quasi 100 milioni di persone.  Secondo questo rapporto, il numero di siti contaminati e di malattie occasionate dall'inquinamento non è mai stata così elevata. Dal 2008, più di 3200 luoghi contaminati sono stati identificati sull'insieme di 49 paesi presi in considerazione. Naturalmente si pensa che 3200 luoghi contaminati rappresentano la punta del'iceberg. Anni di vita andata persi per oltre a 14 milioni di DALY (Disability adjusted life years). I 6 prodotti inquinanti sono largamente utilizzati nell'industria come nell'agricoltura e nelle mine ed hanno una conseguenza nefasta sulla salute: malattie croniche, lesioni neurologiche e diverse forme di cancro.

 

 

 

 

 

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