L’impianto ormonale (Implanon)

L’impianto ormonale è un tubicino di plastica (4 cm di lunghezza e 2 mm di diametro), impregnato d'un ormone progestinico (etonogestrel), con effetto contraccettivo ad azione continua, inserito sotto la cute del lato interno del braccio non dominante.

Che ormone contiene?
Un impianto contiene 68 mg di etonogestrel; l’entità del rilascio, diminuisce nel tempo dopo l'inserimento ed è di 60-70 mcg/die nella 5a-6a settimana e diminuisce a circa 35-45 mcg/die alla fine del primo anno, a circa 30-40 mcg/die alla fine del secondo anno ed a circa 25-30 mcg/die alla fine del terzo anno. Dopo 24 ore dal suo inserimento si raggiunge la concentrazione inibente l'ovulazione.

Di che materiale è fatto il tubicino di "plastica"?
In caso d'allergia a diverse sostanze è utile sapere la componente del materiale inserito.
Nucleo: copolimero etilene vinilacetato (28% vinilacetato) 46 mg.
Rivestimento: copolimero etilene vinilacetato (14% vinilacetato) 15 mg.

Come funziona?
L’etonogestrel è un progestinico ampiamente usato nei contraccettivi orali e si lega con elevata affinità ai recettori del progesterone negli organi bersaglio. L’effetto contraccettivo di Implanon è ottenuto principalmente per inibizione dell’ovulazione.
L’indice di Pearl a 3 anni è 0 ossia sotto Implanon non ci sono praticamente gravidanze. Questo elevato grado di protezione nei confronti della gravidanza è raggiunto poiché, diversamente dai contraccettivi orali, l’azione contraccettiva di Implanon non dipende dall’assunzione regolare di compresse.
L’azione contraccettiva di Implanon è reversibile, il che è evidente da un rapido ritorno del ciclo mestruale normale dopo la rimozione dell’impianto. Sebbene Implanon inibisca l’ovulazione, l’attività ovarica non è completamente soppressa. Le concentrazioni medie di estradiolo rimangono al di sopra dei livelli osservati nella prima fase follicolare. In effetti studi sulla densità ossea non hanno mostrato differenze tra utilizzatrici e non utilizzatrici.
Inoltre, nelle prove cliniche è stato dimostrato che le donne che usano Implanon spesso hanno sanguinamenti mestruali meno dolorosi.

Quando inserire l'impianto (Implanon)? Dipende se si è al beneficio d'un ciclo naturale o sotto quale altra terapia contraccettiva, ma vediamo situazione per situazione.
Nessun precedente impiego di contraccettivo ormonale
Implanon deve essere inserito nel periodo che va dal 1° al 5° giorno del ciclo mestruale (per 1° giorno s’intende il primo giorno del sanguinamento mestruale).
Passaggio da un contraccettivo orale combinato (COC)
Implanon deve essere inserito preferibilmente il giorno dopo l’assunzione dell’ultima compressa (attiva) del contraccettivo orale combinato o, al più tardi, il giorno successivo al consueto intervallo libero da pillola ovvero dopo l’ultima compressa di placebo del contraccettivo orale combinato.
Passaggio da un metodo a base di solo progestinico (minipillola, iniettabile, impianto differente)
Implanon può essere inserito in qualunque giorno nel caso in cui la donna stia cambiando da una minipillola (il giorno della rimozione dell’impianto, nel passaggio da un altro impianto, quando deve essere effettuata l’iniezione successiva nel passaggio da un iniettabile).
Dopo un aborto al primo trimestre
Implanon deve essere inserito immediatamente. In questo modo la donna non deve adottare misure contraccettive aggiuntive.
Dopo un parto o un aborto al secondo trimestre
Implanon deve essere inserito nei giorni compresi tra il 21° e il 28° successivi al parto o ad un aborto al secondo trimestre. Quando l’impianto viene inserito più tardi, si deve raccomandare l’impiego anche di un metodo di barriera nei primi 7 giorni successivi all’inserimento. Tuttavia, se la donna avesse già avuto rapporti sessuali, si deve escludere una gravidanza o attendere il primo ciclo mestruale naturale prima dell’effettivo inserimento dell’impianto.
Allattamento
Non sono disponibili dati sulla sicurezza dell’impiego di Implanon durante l’allattamento al seno né sull’effetto di Implanon sulla lattazione stessa. Poiché la presenza di etonogestrel è stata riscontrata nel latte materno, è preferibile non usare Implanon, come ogni altro contraccettivo ormonale, durante l’allattamento. Alle madri che allattano al seno si deve raccomandare di usare Implanon solo quando i possibili vantaggi per la madre sono maggiori dei rischi per il bambino.

Come viene inserito?
Un impianto viene inserito per via sottocutanea. L’inserimento di Implanon deve essere effettuato in condizioni asettiche e solamente da parte di un medico che abbia familiarità con la procedura. Far distendere la donna in posizione supina con l’arto superiore non dominante rivolto all’infuori e piegato all’altezza del gomito. Implanon deve essere inserito nella zona più interna della parte superiore del braccio (non dominante), circa 6-8 cm al di sopra della piega del gomito, nel solco tra il bicipite e il tricipite (solco mediale del bicipite).
Per assicurare una rimozione scevra da complicazioni è necessario che Implanon sia inserito in modo corretto, direttamente sotto la pelle.
La donna deve essere informata che può richiedere la rimozione di Implanon in qualunque momento, ma l’impianto non deve essere lasciato in situ per più di tre anni.
Dopo l'inserzione si può palpare l’impianto per controllare che sia stato inserito. A fine procedurea viene applicata una garza sterile con un bendaggio a pressione, per prevenire la comparsa di ematoma.

Come disinserirlo?
La rimozione dell’impianto, su richiesta o al termine dei tre anni, deve essere effettuata da un medico che abbia familiarità con la tecnica di rimozione. Dopo la rimozione dell’impianto, l’immediato inserimento di un altro impianto consentirà il proseguimento della protezione contraccettiva.
L’introduzione e la rimozione del tubicino viene effettuata dal medico. Il tubicino agisce rilasciando progestinico lentamente e costantemente nell’organismo impedendo l’ovulazione e rendendo il tappo mucoso nel collo dell’utero più denso. Questo metodo assicura per tre anni una buona protezione contro una gravidanza indesiderata, dopo questi tre anni il tubicino viene rimosso o sostituito.

Controindicazioni
Disturbi tromboembolici venosi in atto.
Tumori progestinico-dipendenti.
Gravi malattie epatiche in atto o all’anamnesi fino a quando i parametri di funzionalità epatica non sono tornati alla norma.
Gravidanza accertata o presunta.
Sanguinamento vaginale d'origine non chiara.
Ipersensibilità ad uno qualunque dei componenti di Implanon.

Avvertenze e precauzioni per l'uso
Studi epidemiologici hanno evidenziato una associazione tra l’impiego di contraccettivi orali combinati ed una aumentata incidenza di tromboembolia venosa (trombosi venosa profonda ed embolia polmonare). Benchè la rilevanza clinica di questa evidenza per l’etonogestrel (il metabolita biologicamente attivo del desogestrel), usato come contraccettivo in assenza di componente estrogenica, sia sconosciuta, è necessario rimuovere Implanon in caso di trombosi.
La rimozione di Implanon deve essere presa in considerazione anche in caso di immobilizzazione protratta conseguente ad intervento chirurgico o malattia. Le donne con storia di disturbi tromboembolici debbono essere avvisate della possibilità di ricomparsa della malattia.
Se, durante l’uso di Implanon, dovesse manifestarsi una ipertensione sostenuta o se un significativo aumento della pressione non dovesse rispondere adeguatamente ad una terapia antipertensiva, il trattamento con Implanon deve essere interrotto.
In presenza di disturbi acuti o cronici della funzionalità epatica, la donna deve essere inviata da uno specialista per esame e consulto. Può occasionalmente comparire cloasma (macchie sul viso), soprattutto nelle donne con storia di cloasma gravidico. Le donne con tendenza al cloasma devono evitare l’esposizione al sole o alle radiazioni ultraviolette durante l’impiego di Implanon.
In caso di obesità l’effetto contraccettivo dipende dal peso corporeo in quanto viene diminuito l'assorbimento dle principio attivo. Pertanto non si può escludere che, in queste donne, l’effetto contraccettivo nel corso del terzo anno di utilizzo possa essere inferiore di quello in donne normopeso. Perciò, nelle donne in sovrappeso, i medici possono prendere in considerazione una sostituzione più precoce dell’impianto.

Vantaggi dell'impianto ormonale
Questo metodo non richiede di seguire uno schema fisso è quindi adatto a quelle donne che non vogliono o non possono seguirne uno e soprattutto è indicato per le donne che non tollerano l’estrogeno. Inoltre la protezione non viene ovviamente compromessa da vomito o diarrea.

Effetti collaterali dell'impianto ormonale
Gli effetti collaterali sotto riportati sono stati segnalati in studi clinici condotti con Implanon e sono stati giudicati dagli sperimentatori correlati in modo certo, probabile o possibile al trattamento:
Effetti indesiderati con una frequenza > 5%:
acne, mal di testa, aumento del peso corporeo, tensione e dolore mammario.
Effetti indesiderati con una frequenza > 2,5%<5%:
alopecia, umore depresso, suscettibilità emotiva, variazioni della libido, dolore addominale, dismenorrea.
In casi rari:
durante l’uso di Implanon è stato osservato un rialzo clinicamente rilevante della pressione sanguigna.
All'inserimento del dispositivo sottocutaneo
possono causare ecchimosi, lieve irritazione locale, dolore o prurito. Occasionalmente può formarsi un’escara.

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