Cosa fare in caso di sospetto di maltrattamento infantile?

Cosa fare in caso in cui sospetto di me stessa o del mio partner di essere ad alto rischio di maltrattamento infantile? Lo scopo di tutti gli sforzi e di prevenire o porre fine a qualsiasi messa in pericolo o danneggiamento dell'incolumità del bambino. Sono diverse le strade che portano a questo obiettivo e devono essere valutate individualmente. Soluzioni standard non aiutano mai a raggiungere lo scopo. Seguendo il principio generale "mai da soli", bisogna cercare la soluzione migliore per ogni singolo caso insieme a persone qualificate che abbiano esperienza nel campo. In caso di situazioni di pericolo imminente, la misura più urgente è la protezione del bambino innanzitutto e secondariamente dalla persona se esso padre o madre che effettua il maltrattamento. Se sorge quindi un sospetto o si ha paura di poter causare maltrattamento al proprio bambino, ciò significa che ci sono degli indizi. Normalmente, di primo acchito, abbiamo tutti la tendenza a rimuovere o a minimizzare la percezione di un maltrattamento infantile o la percezione di un possibile passaggio all'atto di maltrattamento infantile. Il sospetto deve essere quindi preso sul serio e accettato, e quindi in un modo o nell'altro bisogna agire. Agire significa: Raccogliere la documentazione precedente e attuale, fare il punto della situazione e cercare di vederci chiaro.
Contattare il proprio o la propria ginecologa il quale o la quale segnalerà una persona o un gruppo specialistico esperto nella presa carico di casi di maltrattamento infantile. Tali gruppi esistono in tutta la Svizzera. La consulenza può venire in maniera anonima, vale a dire senza rivelare il nome della vittima o del potenziale indiziato. Alla fine si potrà stabilire insieme in funzione delle persone consultate quali misure intraprendere, soprattutto riguardo alle seguenti questioni: È necessaria la protezione immediata del bambino (ad esempio con un'ospedalizzazione)?
Esternare il suo aspetto al proprio compagno o alla propria compagna?
Occorre coinvolgere le autorità (Autorità di protezione dei minori e degli adulti, autorità penale)? Ed altre domande ancora più specifiche: Il fatto che dietro ad ogni decisione ci sia un gruppo esperto che offre costantemente aiuto e di gran sollievo. È importante che la gestione del caso sia definita chiaramente: con quale persona voglio gestire il caso? A chi delegarlo semmai? Sono sicura/o che la persona a cui ho affidato la gestione del caso abbia le competenze necessarie? Posso dare fiducia? Ha capito di cosa si tratta? È affidabile?

 

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