Cosa fare in caso in cui sospetto di me stessa o del mio partner di essere ad alto rischio di maltrattamento infantile?

Cosa fare in caso di sospetto di maltrattamento infantile? Lo scopo di tutti gli sforzi e di prevenire o porre fine a qualsiasi messa in pericolo o danneggiamento dell'incolumità del bambino. In secondo luogo quello d'evitare che uno dei due genitori possano passare all'atto. Essere responsabile di maltrattamenti infantili innesca tutta una serie di misure sociali pesanti, con ripercussioni, sulla relazione genitore/figlio, sulla relazione di coppia, sulla relazione amorosa e sessuale, sulla relazione sociale, come nel mondo del lavoro. Oggi molto si è fatto per capire le ragioni di un tale comportamento ed alla maggior parte è offerta la possibilità di uscirne con dignità. Questo permetterebbe si ritrovare prima di tutto se stessi come uomo o come donna. Dunque oggi si può uscire da questa spirale infernale. Sono diverse le strade che portano a questo obiettivo e devono essere valutate individualmente. Soluzioni standard non aiutano mai a raggiungere lo scopo. Seguendo il principio generale "mai da soli", bisogna cercare la soluzione migliore per ogni singolo caso insieme a persone qualificate che abbiano esperienza nel campo. In caso di situazioni di pericolo imminente, la misura più urgente è la protezione del bambino innanzitutto e secondariamente dalla persona se esso padre o madre che effettua il maltrattamento. Se sorge quindi un sospetto o si ha paura di poter causare maltrattamento al proprio bambino, ciò significa che ci sono degli indizi. Normalmente, di primo acchito, abbiamo tutti la tendenza a rimuovere o a minimizzare la percezione di un maltrattamento infantile o la percezione di un possibile passaggio all'atto di maltrattamento infantile. Il sospetto deve essere quindi preso sul serio e accettato, e quindi in un modo o nell'altro bisogna agire. Agire significa: Raccogliere la documentazione precedente e attuale, fare il punto della situazione e cercare di vederci chiaro.
Contattare il proprio o la propria ginecologa il quale o la quale segnalerà una persona o un gruppo specialistico esperto nella presa carico di casi di maltrattamento infantile. Tali gruppi esistono in tutta la Svizzera. La consulenza può venire in maniera anonima, vale a dire senza rivelare il nome della vittima o del potenziale indiziato. Alla fine si potrà stabilire insieme in funzione coraggio posso andare sul tuo sito delle persone consultate quali misure intraprendere, soprattutto riguardo alle seguenti domande: È necessaria la protezione immediata del bambino (ad esempio con un'ospedalizzazione)?
Esternare il suo aspetto al proprio compagno o alla propria compagna?
Occorre coinvolgere le autorità (Autorità di protezione dei minori e degli adulti, autorità penale)? Ed altre domande ancora più specifiche: Il fatto che dietro ad ogni decisione ci sia un gruppo esperto che offre costantemente aiuto e di gran sollievo. È importante che la gestione del caso sia definita chiaramente: con quale persona voglio gestire il caso? A chi delegarlo semmai? Sono sicura/o che la persona a cui ho affidato la gestione del caso abbia le competenze necessarie? Posso dare fiducia? Ha capito di cosa si tratta? È affidabile?

 

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