Perchè è così psicologicamente provante l'annuncio d'una gravidanza non evolutiva?

Spesso si dice raccontando ad altri quanto successo che " ho perso un bambino", anche se di fatto si tratta di un aborto precoce, di un embrione. Nella realtà quella minuscola creatura rappresentava il bambino dei suoi sogni. Forse da mesi covava il desiderio d'una gravidanza, quindi da tempo la sua mente stava elaborando progetti e nel suo cuore si era già acceso un barlume di speranza. Il dolore della perdita non è proporzionale all’età gestazionale, ma all’età del bambino del suo immaginario, dei suoi sogni e dall’intensità dei suoi desideri, cresciuti a lungo, segretamente, in silenzio, dentro l’ombra e l’anima. Se poi nella dinamica di coppia vi sono difficoltà relazionali, se bisogna convincere uno dei due ad accedere o alla maternità o alla paternità, se i rapporti sessuali sono dolorosi, se si vive un periodo difficile su molti fronti, allora quel bambino diventa il simbolo di tante cose: del suo desiderio di maternità, del suo desiderio di concretizzare la relazione amorosa con il proprio partner, del suo desiderio di essere donna, del suo desiderio di "assicurarsi" il/la proprio/a partner, della sua visione di coppia, ma anche di felicità e di futuro, di voltare pagina ed affrontare nuove sfide come quella di avere un figlio.. È solo il nostro immaginario, le nostre aspettative che vengono deluse. Di fatto non siamo più nella realtà, perché non appena il test è positivo ci vediamo già proiettati con il bimbo in braccio. L’immaginario purtroppo non tiene conto dell’oggettività, delle conoscenze perché se così facesse risulterebbe normale l’arresto spontaneo d’una gravidanza. Più idealizziamo l’inizio della gravidanza, più saremo delusi e più il recupero psicologico sarà difficile. Nel caso in cui l'umore continua ad essere negativo o addirittura peggiorare nell'affrontare questa perdita, l'espeienza ci insegna che è estremamente utile ricercare un aiuto psicoterapeutico da uno/a psichiatra specialista nell'affrontare tematiche legate alla gravidanza. Questo per dar parole al suo dolore, alla sua tristezza, alla sua malinconia, alla sua rabbia. Permette di chiudere definitivamente il capitolo della prima gravidanza una volta per tutte. Molte volte questo approccio è vincente per una prossima gravidanza. Infatti, bisogna stare attenti a che la gravidanza successiva non rimpiazzi quella persa, poichè avrebbe delle pesanti ripercussioni a corto, ma soprattutto a lungo termine sia a livello di coppia che sull'educazione del nascituro. Non c'è niente di peggio per un figlio/a "di rappresentare quel/la babmbino/a che non è mai nato/a". Una seconda gravidanza è un nuovo capito: solo così sono gettate delle solide e buone basi per il futuro. Una terapia antidepressiva farmacologica a basso dosaggio potrebbe essere proposta, anche se non cambia la gravità della situazione, ma aumenta la sua capacità di affrontarla. Il movimento fisico, anche solo uscendo a passeggiare con il suo compagno, l’aiuterà a scaricare le emozioni negative. Camminando, le tensioni si sciolgono, permette il ritorno al dialogo, a ritrovare un’intimità emotiva. Parlando a volte di piccole cose, a volte di emozioni, di dolore, di sogni infranti, ma anche di voglia di ritornare a sognare insieme vi permetterà come coppia di ritrovarvi e forse ancora più di prima. E’ importante riprendere anche il lavoro, per sentirsi occupata e indipendente, se naturalmente l'ambiente di lavoro è favorevole e propizio a questo. Comunque si rassicuri, almeno per il momento, capita molto spesso che in una seconda gravidanza tutto andrà per il verso giusto, proprio perché il terreno è stato affrontato con più esperienza della prima.

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