Diagnosi preimpiantatoria

Negli ultimi anni, la richiesta per la selezione del sesso è aumentata, soprattutto per la crescente conoscenza delle malattie genetiche. Alcune malattie genetiche si esprimono solo in figli maschi ed allora una coppia portatrice di mutazioni genetiche di queste malattie può scegliere di avere solo figlie femmine. Oggi grazie allo sviluppo della tecnologia possiamo impiegare la diagnosi genetica pre-impianto (PGD) per abbassare i rischi di malattie ereditarie nei bambini.
Se ne discute attualmente, e sfortunatamente in Svizzera non è ancora possibile. In questo modo la nostra popolazione è obbligata a emigrare per usufruire di queste prestazioni in altri paesi come l'Inghilterra, il Belgio, la Spagna e l'Olanda eccetera. In questo contesto la diagnosi preimpiantatoria e totalmente giustificata perché si vogliono eliminare quelle patologie legate ai cromosomi sessuali.
Questa tecnica consiste nel diagnosticare il sesso di embrioni concepiti con tecniche di fertilizzazione in vitro procedendo ad una biopsia embrionaria il terzo giorno di fertilizzazione ossia quando gli embrioni hanno raggiunto lo stadio di 8 cellule. Si preleva una delle cellule dell'embrione e si analizza la sua composizione genetica per verificarne il sesso: si determinano i cromosomi sessuali nella cellule embrionale. Normalmente si tratta di anomalie presenti in un cromosoma X, destinate ad essere trasmesse da femmine portatrici e ad esprimersi come malattia nei figli maschi.
Solo gli embrioni del sesso desiderato dalla coppia vengono poi trasferiti nell'utero, rendendo questo metodo molto affidabile per la selezione medica del sesso. In confronto alla selezione degli spermatozoi la fecondazione in vitro associata alla diagnosi genetica pre-impianto è molto più attendibile.
Attendibilità: eccellente.

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