Prevenzione delle fratture

Quando ricorrere ad una terapia ormonale sostitutiva (TOS) in presenza di una menopausa normale?

Sotto TOS, il rischio di frattura da osteoporosi diminuisce significativamente del 25-40% in tutte le sedi (dose media; NNT = 7). Evidenza scientifica Ia-Ib. In presenza di un aumentato del rischio di frattura (FRAX), la TOS è un trattamento di prima scelta, anche e soprattutto in assenza di sintomi.

La TOS aiuta a mantenere l'altezza ed il turgore dei dischi intervertebrali. Evidenza scientifica Ib

Le statistiche sulle frattura sono carenti per valutare le preparazioni di TOS a bassi o bassissimi dosaggi.

Non è raccomandabile iniziare una TOS dopo 60 anni, se l'unico obiettivo è quello della prevenzione delle fratture. Tuttavia, una donna può proseguire oltre i 60 anni una TOS individualizzata con il solo scopo di prevenire le fratture, fintanto che i benefici e rischi potenziali a lungo termine siano presi in considerazione e paragonati a dei trattamenti non ormonali. Evidenza scientifica IV

In caso di osteoporosi manifesta (con fratture), un trattamento specifico diventa necessario (ad es. con i bisfosfonati, SERM, denusomab, teriparatide), dove tuttavia gli effetti a lungo termine, non sono ancora stati sufficientemente studiati. Evidenza scientifica Ib; IIb.

In caso di menopausa precoce (prima dei 45 anni) e insufficienza ovarica precoce (prima dei 40 anni), la TOS a dosi normali,  mantiene la densità ossea e impedisce l'aumento del rischio di frattura. Evidenza scientifica IIb, III

A partire da una dose giornaliera di 1,25mg di tibolone (Livial) si riduce significativamente il rischio di fratture vertebrali e non vertebrali nelle donne oltre i 60 anni. Evidenza scientifica Ib

Leggenda

WHI Trial: Women's Health Initiative Trial (Studie)

DOPS: Danish Osteoporis Study

NHS: Nurses' Health Study

UGPD: UK General Practice Research Database

BCDDP: Breast Cancer Detection Demonstration Project

Classificazione dei livelli di evidenza. Ia Prove a partire da meta-analisi contenenti diversi studi clinici randomizzati controllati. Ib Prove da almeno uno studio controllato randomizzato. IIa Prove da almeno uno studio controllato, ben progettato e monitorato, ma senza randomizzazione. IIb Prove da almeno uno studio ben concepito, di un altro tipo, quasi sperimentale. III Prove da studi osservazionali, ben progettati, non sperimentali, come ad esempio studi comparativi, studi caso-controllo o serie di casi. IV Prove a partire da perizie o secondo le opinioni e/o l'esperienza clinica di specialisti riconosciuti.

Gradazione delle raccomandazioni

A Nella letteratura, che deve essere globalmente di buona qualità e consistenza, esiste almeno un studio randomizzato controllato che affronta la raccomandazione in questione (livello di evidenza Ia,Ib) B L'oggetto della raccomandazioni viene elaborato in studi clinici controllati, ben disegnati, ma non randomizzati (livello di evidenza IIa, IIb, III) C Esistono prove fornite da rapporti o da opinioni di gruppi di esperti e/o da esperienza clinica di esperti riconosciuti. Tuttavia non ci sono buoni studi clinici che trattano l'argomento (livello di evidenza IV)     Il punto di buone pratiche" ("Good Practice Point ") Il trattamento di scelta consigliato dall'esperienza clinica di un gruppo di esperti che hanno redatto attreverso un documento una direttiva scritta.

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