Chi deve indossare la mascherina (5 aprile 2020)

Dr. Jeffrey Pedrazzoli – Dr. essa Elisabetta Colpi

5 aprile 2020

 

CHI DEVE INDOSSARE UNA MASCHERINA? OVVERO: A PROPOSITO DELLE MASCHERINE…

Per chi vuole saperne di più

 

Le raccomandazioni dell’Ufficio Federale della Sanità pubblica (UFSP)

Il quesito se sia utile o meno indossare una mascherina è stato sin dall'inizio dell'epidemia affrontato, con numerosi interventi, dalle Autorità politiche o dai funzionari della sanità pubblica, cantonali, nazionali ed internazionali. "Le mascherine non servono a nulla": è stato più volte affermato che i comuni cittadini non devono indossare mascherine, a meno che non rientrino nei criteri stabiliti dal sistema sanitario. Ma queste linee guida potrebbero cambiare.

Infatti, numerose sono le osservazioni che suggeriscono l'uso della mascherina al fine di ridurre la trasmissione del virus. Per altro, raccomandare il loro ampio uso potrebbe anche causare una corsa anche a quel tipo di mascherine di cui gli operatori sanitari hanno un disperato bisogno. Ma anche il contrario potrebbe essere vero: asserire che le mascherine servono solo a chi lavora in ambito sanitario potrebbe cautelativamente spingere la popolazione ad una corsa sfrenata per procurarsele, favorendo così il mercato nero e i profittatori, con danno per gli operatori sanitari. A questo proposito è utile censire, segnalando i casi di frode e di abusi economici, sul sito coronafraud.ch, gestito dall’Istituto di lotta contro la criminalità (HE-Arc). È possibile che la discussione sull'efficacia delle maschere è stata soffocata e con essa la possibilità di incentivare l'industria a incrementare la produzione di questi dispositivi di protezione a prezzi accettabili.

A bocce ferme, un giorno sapremo che tipo di approvvigionamento vi è stato, e ad opera di chi, prima della pandemia, e comprenderemo se è opportuno che ogni Paese sia preventivamente certo della propria autosufficienza in caso di necessità future. Inoltre, le mascherine e i gel o le soluzioni disinfettanti non sono oggi considerati beni essenziali e quindi il prezzo è attualmente sottoposto alla legge dell'offerta e della domanda: in futuro questi prodotti potrebbero essere regolati come i medicinali.

Il medico ticinese vive un paradosso: si ritrova come medico ad indossare la sola mascherina chirurgica tradizionale allorché qualche paziente gli arriva in consultazione indossando una mascherina FFP2 o addirittura FFP3!

Le nuove direttive emanate il 3 aprile 2020 dal DSS ticinese hanno come scopo quello di garantire la disponibilità a lungo termine delle mascherine di protezione fornite al personale sanitario facendo capo alle riserve cantonali COVID-19 e di offrire una protezione accresciuta alle persone vulnerabili nell'ambito della pandemia COVID-19 e agli operatori sanitari; queste direttive dipendono però da quelle emesse dall’UFSP e da Swissnoso. Ma su quali studi scientifici sono motivate queste scelte? Saranno all’altezza dei nuovi dati che disponiamo? Possiamo permettere che il perfetto sia il nemico del bene?

Ma le attuali linee guida ufficiali emanate dall'UFSP (Ufficio Federale della Sanità Pubblica) potrebbero essere modificate in futuro? In altri termini, le persone asintomatiche dovrebbero indossare mascherine per proteggere sé stessi e gli altri quando sono fuori casa?

La società di chirurgia degli Stati Uniti e l'OMS hanno affermato che le maschere non sono efficaci nel prevenire la diffusione di COVID-19. La posizione ufficiale contro l'uso generalizzato della mascherina è che l’efficacia nel ridurre i casi di COVID-19 non è supportata da alcuna ricerca. Tuttavia, l’attuale direttore dei CDC (Centers for Disease Control) americani R. Redfield ha affermato in un’intervista (a fine marzo 2020), sulla base di dati riguardanti gli alti tassi di contagiosità di persone asintomatiche, ma infette, che l'Agenzia sta rivalutando le sue linee guida sull'uso delle mascherine. In effetti si è potuto constatare* che:

  Paese

  Decessi

  Decessi/1 milione di pop.

  Cultura mascherina

  Italia

15'362 

254 

  Bassa

  Taiwan

5 

0.2 

  Alta (10)

  Spagna

11'744 

251 

  Bassa

  Giappone

69 

0.5 

  Massima (12)

  Stati Uniti

8'237 

25 

  Bassa

  Corea del Sud

177 

3 

  Alta (11)

*al 04.04.2020


Il coronavirus è apparentemente tre volte più contagioso dell'influenza classica: certe persone infette sembrano trasmettere il virus già due giorni prima di mostrare sintomi, e ciò spiegherebbe la rapidità con cui questo virus continua a diffondersi nel mondo intero. Da notare che questa revisione è nata da una richiesta della task force sul coronavirus della Casa Bianca, che si sta impegnando a raccomandarla. Possiamo affermare oggi che le mascherine dovrebbero essere a disposizione di tutti… ma la realtà è che non ce ne sono a sufficienza e questo è molto probabilmente il motivo principale per il quale molti governi non le raccomandano. Purtroppo, questo dato di fatto non è stato comunicato correttamente alla popolazione ed ha creato molta confusione presso la stessa.

Ma a cosa servono le mascherine?

La funzione delle mascherine è di bloccare le goccioline infette che fuoriescono dal naso o dalla bocca di chi le indossa, più che impedire una acquisizione del virus dagli altri. Se tutti gli individui indossano una maschera, tutti si proteggono a vicenda, riducendo la diffusione del virus nella comunità.

È interessante notare che proprio i Paesi orientali (Cina, Taiwan, Giappone, Hong Kong, Corea del Sud…), con una acquisita tradizione di uso di mascherine, sono stati i più rapidi a mettere in atto le misure di contenimento della pandemia, ordinando l'uso universale delle stesse e il distanziamento sociale, e impedendo così al proprio sistema sanitario di implodere.

Il New York Times in questi giorni di marzo riporta esiti di studi che impongono una riflessione: essi indicano come il coronavirus potrebbe viaggiare nell'aria a distanze maggiori e rimanere nell'ambiente più a lungo di quanto sia stato dimostrato per le goccioline respiratorie, fino ad ora ritenute il principale mezzo di trasmissione del virus. Per esempio, uno studio a Singapore ha trovato tracce del virus nelle prese d'aria delle stanze di isolamento dei pazienti; un altro studio del Medical Center dell'Università del Nebraska (preprint) ha rilevato una vasta contaminazione ambientale nelle stanze dei ricoverati e in campioni di aria raccolti dai corridoi esterni alle stanze. 

Anche l'uso diffuso di mascherine non mediche potrebbe ridurre la trasmissione virale nella comunità. Il CDC sta valutando la possibilità di confezionare mascherine di stoffa per il pubblico, se il loro scopo prevalente è alla fine quello di proteggere gli altri dalle persone potenzialmente malate. Ciò in analogia a quanto emerso dagli studi sulla influenza comune, in cui la mascherina sembrerebbe ridurre del 50% la contagiosità del portatore per gli altri. Ma attenzione: allo stato attuale delle nostre conoscenze le mascherine fai-da-te sembrerebbero non servire, in quanto la minore capacità di filtraggio dei diversi tessuti (cotone, seta, carta, nylon, etc.) verso le mascherine certificate è grande.

Ma quanto è grande il virus?

Esistono innumerevoli aplotipi del CoV-19 suddivisi in 5 gruppi (A-E), ma le dimensioni del virus sono comunque abbastanza costanti fra 90 e 140 nm. Il coronavirus è sospeso in un aerosol di grandi dimensioni, che dovrebbe essere filtrato dalla mascherina.

Un po' di meccanica: come viene trasmesso il virus?

Il modo in cui i virus che causano malattie aerotrasportate vengono trasmessi attraverso goccioline da persona a persona è una questione ancora complessa e non del tutto delucidata. Le goccioline possono (per questa discussione) essere suddivise grossolanamente in due grandi categorie in base alle dimensioni.

Goccioline inferiori o uguali a 10 µm (micrometro).  Chiamiamole "aerosol". Questi piccoli aerosol sono trasportati dalla ventilazione o dai venti e quindi possono viaggiare attraverso le stanze. Ciò che rende le maschere facciali N95 (vedi sotto) diverse dalle maschere chirurgiche è che le prime sono progettate (secondo i requisiti normativi) per fermare gli aerosol: devono filtrare il 95% delle goccioline di dimensioni inferiori a 0.3 µm.

Goccioline superiori di 10um (micrometro), raggiungendo 100 µm (0.1 mm) o più. Chiamiamole "goccioline spray" qui. Naturalmente, le goccioline possono essere anche più grandi, fino a una dimensione visibile ad occhio nudo nello spray generato da tosse o starnuti (diametro di 0.1 mm sopra). I calcoli di Xie et al suggeriscono che se espirati, le goccioline > 0.1 mm possono evaporare o cadere su una superficie entro 2 m, a seconda delle dimensioni, dell'umidità dell'aria e della temperatura. Ma tosse o starnuti possono sparare come proiettili fuori dalla bocca con una "velocità della museruola" di 50 metri/secondo (per starnuti) o 10 m/s (per tosse) e le goccioline possono raggiungere distanze fino a 6 m di distanza. In tal caso, la tanto menzionata "distanza di sicurezza" di 2 m negli incontri sociali potrebbe non essere sufficiente.

Naturalmente molte gocce di aerosol nell'espirazione o nella tosse potrebbero non contenere il virus, ma alcune lo faranno. Nel caso del virus SARS-Cov-2 non è noto quale sia la minima carica infettiva (numero di particelle virali necessarie per avviare la cascata della patogenesi che causa una malattia clinica).

Un po' di biologia

Semplificando, il virus SARS-Cov-2 si aggancia alle cellule umane grazie una “chiave", che in questo caso consiste nella proteina "Spike protein”, presente sulla sua superficie. La serratura complementare a questa chiave è data dalla proteina “ACE2”, un enzima presente sulla membrana di alcuni tipi di cellule umane. Quando la chiave (Spike protein del virus) si adatta perfettamente alla serratura (ACE2 umana), il virus entra all’interno della cellula, con la possibilità di sfruttarne il metabolismo per la propria replicazione.

Normalmente l’enzima ACE2 ha una funzione protettiva cardio-polmonare. Sembrerebbe però che il legame del virus con l’enzima porti ad una conseguente degradazione di quest’ultimo, diminuendone così il potenziale protettivo. L’ACE2 è presente a livelli più elevati negli anziani e nelle persone con insufficienza cardiaca cronica o con ipertensione arteriosa polmonare o sistemica. Alcuni farmaci antipertensivi potrebbero rappresentare un fattore di rischio per la progressione verso l’ARDS (Acuta Respiratoria Distress Sindrome) e il decesso in COVID-19 anche se quest’aspetto risulta ancora controverso (vedi referenze), ma anche lo stress meccanico della ventilazione, ironicamente, può aumentare l'espressione di ACE2.

Sorprendentemente, l'espressione dell'ACE2 nel polmone è molto bassa: è limitata a poche molecole per cellula nelle cellule alveolari (cellule AT2) in profondità nel polmone. Ma un articolo appena pubblicato dal consorzio Human Cell Atlas (HCA) riporta che ACE2 è altamente espresso in un tipo di cellule (secretorie) della mucosa nasale.

 

Mascherine da chirurgo e le FFP (“Filtering Facepiece Particles”)

Le mascherine da chirurgo non servono a molto come protezione personale, sono presìdi di igiene del portatore di mascherina verso il paziente e non viceversa. Non coprono del tutto efficacemente la zona naso-bocca e il loro filtraggio è sommario. Qui probabilmente dovremo fare la differenza tra mascherine per la popolazione e mascherine per tutto il personale sanitario. Se prendiamo in considerazione la popolazione in generale e la balistica della gocciolina per la tosse e gli ultimi risultati della ricerca sulla biologia della trasmissione del virus SARS-CoV2 (che causa COVID-19) allora qualsiasi barriera fisica, come fornita anche dalle maschere make-shift, può ridurre sostanzialmente la diffusione di COVID 19.

A maggior ragione se presto dovremo arrenderci alla pressione per allentare i blocchi e consentire interazioni sociali limitate per rilanciare l'economia, allora le maschere pubbliche dovrebbero avere un ruolo e potrebbero facilitare un approccio a metà strada. Ma una protezione imperfetta non significa "completamente inutile", così come un bicchiere mezzo pieno non deve essere considerato vuoto. L'assenza di prove (di protezione) non è prova di assenza.

Le mascherine professionali di tipo FFP1, FFP2 e FFP3 sono state create per filtrare aerosol e polveri fini. Le mascherine KN95 (Cina) e N95 (US) corrispondono largamente alla FFP2 (il volume del flusso d’aria in ispirazione ed espirazione è leggermente differente). Gli standard di filtrazione per le mascherine FFP1, FFP2 e FFP3 sono 80%, 94% e 99%, e il filtraggio si riferisce a particelle di dimensioni inferiori a 600 nm. Il tasso di perdita è rispettivamente del 25%, 11% e 5%. Queste mascherine professionali offrono una protezione 10-20 volte superiore alle mascherine da medico, che filtrano le particelle superiori a 1 µm e che hanno anche una perdita molto significativa.

Ci può aiutare a meglio capire la situazione uno studio finanziato dal Ministero olandese della sanità, del benessere e dello sport pubblicato il 9 luglio 2008, privo da conflitto di interesse e con lo scopo di valutare l’impatto su come comportarsi e prepararsi, in caso di pandemia influenzale. In questo studio hanno confrontato tre tipi di mascherina (di tessuto fatti in casa (DIY), maschere chirurgiche standard e le FFP2, l'equivalente europeo delle maschere N95), rispetto alla loro capacità di fermare piccoli aerosol nell'intervallo da 0.2 a 1 µm-gocce che possono raggiungere gli alveoli nel polmone.

Detto in un altro modo la domanda che si sono posti è questa: qual è la potenziale riduzione della trasmissione fornita da respiratori personali, maschere chirurgiche e maschere fatte in casa se indossati durante una varietà di attività da volontari sani e da un paziente simulato? Benché esistano delle differenze significative le FFP2 riducono di 100 volte il carico di aerosol, rispettivamente di 4 per le maschere chirurgiche e di 3 volte per le maschere di tessuto fatto in casa.

Gli autori concludono che le maschere per il viso indossate dalla popolazione in generale potrebbero essere un intervento accessibile e conveniente, efficace se indossate in circostanze di routine. L'intuizione suggerisce che anche una maschera imperfetta può offrire una protezione, quanto la distanza raccomandata di più 2 m nelle interazioni sociali o il lavaggio delle mani e che non toccano il viso. Si tratta di supposizioni basate sulla plausibilità meccanicistica senza un forte supporto epidemiologico.

Se associamo un po' di meccanica, un po' di biologia e un po' di mascherina cosa otteniamo?

Si può anche dedurre che la trasmissione del virus SARS-Cov2 avverrà in gran parte attraverso grandi attacchi di tosse o di starnuti, le goccioline che atterreranno nel rinofaringe a causa delle loro dimensioni, ma anche attraverso la trasmissione di goccioline di superficie (quindi lavatevi le mani). Qui il virus potrebbe incontrare la serratura giusta ed approfittarne per replicarsi maggiormente.

Ovviamente questa via di trasmissione potrebbe essere efficacemente bloccata da una semplice barriera fisica.

Di fatto, ora, il materiale virale può essere prontamente rilevato e isolato dai tamponi nasali. Anche la SARS-Cov1 utilizza ACE2 per entrare nelle cellule, ma con il COVID-19, i genomi virali (RNA) sono rilevati rapidamente nei tamponi nasali e ad una concentrazione molto più elevata, in modo che il rilevamento sia piuttosto semplice. Per questo motivo la FDA ha appena approvato i tamponi per i test prelevati dalla parte anteriore del naso attraverso l'auto-raccolta, anziché in profondità nel rinofaringe. L' analisi molecolare mostra anche che il virus SARS-Cov2 è attivo e si replica già nel rinofaringe, a differenza di altri virus respiratori che risiedono nelle regioni più profonde del polmone.

La replicazione virale nella mucosa nasofaringea può anche spiegare i test positivi nella fase prodromica e la trasmissione da parte di portatori sani (vedi qui sotto) e forse l'anosmia osservata nelle prime fasi di COVID19.

Si evince quindi che le goccioline possono atterrare non nel polmone solamente, ma atterrare nelle vie respiratorie superiori. Se così fosse, la mascherina potrebbe essere il mezzo più efficace per diminuire o prevenire l'infezione a seconda del tipo di maschera che si porta.

Pertanto, le maschere chirurgiche, ma forse anche le maschere da sci, bandane o sciarpa, possono offrire una protezione maggiore rispetto alla raccomandazione governative internazionali (comprensibili ma infelici) di non indossare maschere da parte del pubblico in generale.

Degli studi saranno necessari per stabilire, alla luce di quanto scritto per il COVID-19, quanto le maschere respiratorie FFP2 possono offrire in più di protezione a confronto delle maschere chirurgiche o artigianali. Non è per caso che il CDC suggerisce l'uso della sciarpa da parte degli operatori sanitari come ultima risorsa quando non sono disponibili maschere per il viso.

In conclusione, possiamo dire che dal un punto di vista pratico e sociale, le maschere chirurgiche o autoprodotte, se maneggiate correttamente, nella peggiore delle ipotesi non faranno male e nella migliore delle ipotesi potranno aiutare se maneggiate in modo appropriato (per questo è utile promuovere l’uso corretto di tutte le misure profilattiche). Queste maschere più semplici ed economiche potrebbero essere sufficienti per diminuire la pendenza delle curve dei contagi. Un altro prezioso vantaggio è quello di non togliere le preziose maschere respiratorie professionali agli operatori sanitari e di allontanare per sempre tutti i predatori/approfittatori.

Altri aspetti da prendere in considerazione quando si portano le mascherine

Quando si parla di “Filtering Facepiece Respirator” (FFR) (tipo FFP1, FFP2 o FFP3), va sottolineato che tali mascherine devono essere sprovviste di valvola di espirazione: la valvola aumenta il comfort individuale riducendo la resistenza alla respirazione, ma l’aria espirata non è filtrata. Quelle con valvola non sono pertanto da usare in caso di pandemia, ma servono solo per altri lavori, p.e. di laboratorio.

Ma cosa accade quando l’aerosol evapora? La mascherina può trasformarsi in un’incubatrice di virus ad alta concentrazione. Pertanto, l’uso prolungato delle mascherine (dovuto a loro carenza) può trasformarsi in un fattore di contagio supplementare (le metti..., le togli..., le tocchi ancora umide..., etc.). Il consiglio è comunque quella di cambiare la mascherina ogni 4 ore. Dopo le mascherine in dotazione sono quelle che sono.

Ribadisco comunque l’importanza che le condizioni di forniture limitate di mascherine può essere un rischio per il personale sanitario, e l'uso generalizzato delle stesse va promosso solo quando non ci sono problemi di reperimento delle stesse.

Infine, va precisato che di fronte a persone sospette contagiose anche le mascherine possono essere insufficienti: è necessaria anche una adeguata protezione degli occhi con visiere (tipo “maschera da subacqueo”).

Alcune considerazioni importanti

Sarebbe tragico realizzare, se le osservazioni della meccanica e della biologia fossero confermate, che l’assenza di queste conoscenze abbiano portato i governi occidentali a non incoraggiare, se non a stigmatizzare l'uso delle maschere, che l’assenza di una consegna come quella di portare le mascherine possa aver contribuito al forte aumento di decessi, al sovraccarico delle strutture sanitarie e al collasso dell’economia in seguito al COVID-19.

Poiché il tratto respiratorio superiore è il sito principale per l'ingresso di SARS-Cov-2 nei tessuti umani, è possibile che l’indossare semplici maschere facciali, per quanto detto sopra, possa ridurre sostanzialmente il tasso di contagio, in una misura che può essere paragonabile al distanziamento sociale e al lavaggio delle mani. Ciò amplificherebbe quindi l'effetto della mitigazione nell’appiattire la curva dei contagi e quindi dei decessi.

Portatori sani del virus

I ricercatori non conoscono con precisione la percentuale delle persone infette, ma asintomatiche. Da quando il nuovo coronavirus è emerso a dicembre 2019 hanno individuato vari casi di individui asintomatici, ma inconsapevoli spargitori del virus. Un uomo di 26 anni nel Guangdong, in Cina, che era stato a stretto contatto di un viaggiatore di Wuhan infettato dal coronavirus a febbraio, ancora asintomatico dopo 7 giorni dal contatto, presentava il virus nel naso e in gola in quantità analoghe a quella dei malati. Ben il 18% degli infettati dal virus sulla nave da crociera Diamond Princess non ha mai sviluppato sintomi. Un team di Hong Kong suggerisce che dal 20 al 40% dei contagi in Cina si siano verificati prima della comparsa dei primi casi sintomatici.

L'alto livello di diffusione occulta può spiegare perché il nuovo coronavirus è il primo virus non influenzale a scatenare una pandemia. Tutti questi dati sull'elevato numero di infetti asintomatici devono portare ad una modifica delle raccomandazioni.

Al momento si stima che ben il 25% delle persone infette dal nuovo coronavirus potrebbe non mostrare alcun sintomo: si tratta di una percentuale sorprendentemente alta, che complica le previsioni sulla evoluzione della pandemia e pone interrogativi sulle strategie più efficaci per mitigare la sua diffusione. Su queste basi l'Agenzia americana CDC, tramite il suo direttore Robert Redfield, potrebbe decidere di raccomandare un uso più ampio delle mascherine. Quindi se per i comuni cittadini si sconsigliava finora l’uso delle mascherine se in stato di benessere, questi nuovi dati su persone che potrebbero essere infettate, e quindi contagiose, senza mai manifestare sintomi o prima di manifestare sintomi potrebbero suggerire accorgimenti per limitare la diffusione del virus.

I vaccini sono in fase iniziale di sviluppo, ma ci vorrà probabilmente tempo o molto tempo prima che sia disponibili. Pertanto, mezzi ottimali per mitigare la pandemia restano il distanziamento sociale e le raccomandazioni di igiene. Se il nuovo virus si diffonde come e più facilmente dell’influenza, in assenza di un vaccino o di medicine efficaci, bisogna trovare altre strategie per diminuire il sovraccarico delle strutture sanitarie e il disastro socioeconomico che ne consegue.

Appurata la contagiosità dei numerosi infetti asintomatici, risulta insufficiente chiedere o imporre solamente alle persone ammalate di rimanere a casa. Questo è il motivo per cui alcuni esperti, contravvenendo alle raccomandazioni del CDC e dell'OMS (Organizzazione Mondiale della Sanità), esortano ora tutti ad indossare mascherine per impedire a spargitori inconsapevoli di diffondere il virus, come d’altronde ora anche in Francia, in Austria, in Lombardia…

Che dire degli aerosol: goccioline piccolissime contenenti il virus

Come per già l'influenza, altri esperti affermano che questo virus si potrebbe diffondere non solo attraverso grandi goccioline, ma anche mediante goccioline inferiori a 5µm - chiamati aerosol - contenenti il virus, che le persone infettate e asintomatici potrebbero rilasciare tossendo o semplicemente espirando, ma anche parlando o, presumibilmente, cantando. Secondo uno studio, la distanza di espulsione potrebbe arrivare fino ad otto metri. Sessanta membri di un coro di Seattle si sono riuniti il 10 marzo per una sessione di prove libere per oltre due ore e mezza: nessuno di loro presentava sintomi sospetti e non erano a stretto contatto l'uno con l'altro, ma a fine settimana decine di membri si sono ammalati e due ne sono morti.

Ma altri sostengono che la carica virale di entrambi i tipi di particelle sia bassa, e che di conseguenza persone che corrono o camminano vicino ad un soggetto infetto non sarebbero ad alto rischio. Questo rischio per altro aumenterebbe in caso di contatto prolungato, p.e. durante una conversazione vis à vis o condividendo lo stesso spazio, come in aereo o in un locale ristretto e non arieggiato.

Oltre alla posizione confusa sulle mascherine, "l'OMS ha affermato che non si verifica la trasmissione virale per aerosol, il che è anche fonte di perplessità", ha affermato il dott. Cowling (epidemiologo della Georgia State University che ha analizzato nei minimi dettagli i dati cinesi e quelli della Diamond Princess attraccata al porto di Yokohama), aggiungendo: "Penso che abbia davvero torto". Le prime analisi eseguite dai cinesi hanno incluso solamente le persone infette con febbre e un quadro di polmonite alla radiografia del torace, e questo non ha permesso di comprendere subito la contagiosità del virus e quindi di intraprendere le necessarie misure di contenimento.

"Prove crescenti suggeriscono che il virus si diffonda non solo attraverso le goccioline, ma anche attraverso gli aerosol", ha affermato il Dr. Chowell. "Avrebbe molto senso incoraggiare almeno l'uso della mascherina in spazi chiusi, compresi i supermercati", come p.e. in Austria, dove vi è l’obbligo di indossare le mascherine per gli acquisti al supermercato.

Conclusione

L’elevata contagiosità del virus della Covid-19 in fase pre-sintomatica non era stata mai evidenziata prima per altri coronavirus, quali quelli che provocano la SARS e la MERS. Le aspettative su un comportamento analogo di questi virus, cioè di una contagiosità solo alla comparsa dei sintomi, ha portato i sistemi sanitari occidentali a sottovalutare la portata dell'iniziale epidemia e quindi a non assumere tempestivamente misure di contrasto.

I test rapidi per l'infezione (Abbott ha appena iniziato a produrne in grandi quantità) potrebbero aiutare a identificare i soggetti infetti, ma asintomatici, in particolare tra gli operatori sanitari. Le mascherine possono aiutare, ma i test anticorpali da poco in esecuzione anche in Svizzera (a Zurigo, Ginevra e Losanna) ci aiuteranno ad accertare chi è stato a contatto con il virus e chi no. In attesa dell’esito di questi studi, gli esperti ritengono che la distanza sociale sia il miglior strumento per fermare la catena della trasmissione a lungo termine, annullando eventi di massa, lavorando da casa quando possibile e chiudendo le scuole.

Le mascherine portano un valore aggiuntivo a queste misure, che siano di stoffa o quelle ufficiali (chirurgiche, FFP1, FFP2, FFP3) dovranno certamente essere prese in considerazione e distribuite a tutta la popolazione, laddove è possibile, ma è imperativo che il distanziamento sociale venga mantenuto.

Se allentassimo il blocco, a causa della pressione politica per sostenere l'economia, allora bisognerebbe incoraggiare o addirittura rendere obbligatoria la mascherina. D’altronde a Wuhan che sta uscendo piano piano dalla grave epidemia, in questo periodo di aprile 2020 sono in vigore queste misure preventive: distanza sociale e mascherina. Sono obbligatorie ancora a cinque mesi dall’inizio della pandemia. Per noi, probabilmente, non sarà tanto diverso. Quindi…

Questo potrebbe essere un buon compromesso tra blocco totale e libertà totale e ciò senza correre il rischio di vedere risorgere una nuova pandemia. Esistono ora solide basi scientifiche per porre fine all'isteria ufficiale dell’anti maschere da parte dei funzionari e di raccomandare un ampio uso della mascherina.

Infine, ma non da ultimo, il problema primario è il senso di responsabilità di ciascuno di noi: non dobbiamo privare coloro che sono in prima linea degli strumenti di lavoro indispensabili per proteggersi e per proteggere i pazienti. Nello stesso tempo è importante informare correttamente la popolazione: una raccomandazione senza le dovute giustificazioni è e rimane controproducente.

Le mascherine di stoffa (vedi tutorial) per il cittadino potrebbero costituire un’alternativa interessante (associata alle altre misure di contenimento), nonostante i suoi limiti, ed economicamente sostenibile.

Stiamo a vedere cosa decideranno gli americani e gli altri paesi, ma è molto probabile che l’uso della mascherina per tutti diventerà una realtà. Il tipo di mascherina dipenderà, dalla disponibilità sul mercato e dalle capacità economiche di ogni rispettiva nazione.

Ma ognuno di noi deve tener ben presente che, pur essendo in stato di benessere, asintomatico, e non essendo stato esposto a contatti con persone sintomatiche, potrebbe comunque essere un potenziale portatore e spargitore del virus agli altri. Ecco perché sarebbe irresponsabile andare in giro fino a nuovo avviso.

 

Io resto a casa!

 

Dr. Jeffrey Pedrazzoli

5 aprile 2020

 

 

Referenze/bibliografia

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Aerosols and fine particles are two of the most treacherous health risks in a working environment and yet are often imperceptible to our eyes. Filtering facepieces offer protection in three classes against these dangers: FFP1, FFP2 and FFP3. FFP protection classes | Safety standards | Knowledge | uvex safety

Comparison of Mask Standards, Ratings, and Filtration Effectivenesshttps://smartairfilters.com/en/blog/comparison-mask-standard-rating-effectiveness/

Protection class FFP3: https://ures.uvex.de/en/product-finder/by-protection-class/ffp3/

Questo articolo spiega bene le differenze fra mascherine chirurgiche e FFR

https://www.cebm.net/covid-19/what-is-the-efficacy-of-standard-face-masks-compared-to-respirator-masks-in-preventing-covid-type-respiratory-illnesses-in-primary-care-staff/                                                                                                                           

Mascherine di stoffa vs. mascherine mediche

https://www.ncbi.nlm.nih.gov/pmc/articles/PMC4420971/?fbclid=IwAR1mlMyQTeJrlajVIYyWKU8QFe68O3f8ill6kocWV9a-kSt7epDka2Qh-0Q

 https://www.researchgate.net/publication/258525804_Testing_the_Efficacy_of_Homemade_Masks_Would_They_Protect_in_an_Influenza_Pandemic

 FAQs della CDC: https://www.cdc.gov/coronavirus/2019-ncov/hcp/respirator-use-faq.html 

Studi recenti fatti con FFR di tipo N95 (norma americana corrispondente a FFP2) e mascherine mediche:

https://www.tandfonline.com/doi/full/10.1080/15459624.2013.866715

https://onlinelibrary.wiley.com/doi/full/10.1111/j.1750-2659.2011.00198.x

https://jamanetwork.com/journals/jama/article-abstract/2749214

https://www.cmaj.ca/content/188/8/567.long

https://academic.oup.com/cid/article/65/11/1934/4068747

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SARS-CoV-2 Viral Load in Upper Respiratory Specimens of Infected Patients.

Zou L, Ruan F, Huang M, Liang L, Huang H, Hong Z, Yu J, Kang M, Song Y, Xia J, Guo Q, Song T, He J, Yen HL, Peiris M, Wu J.

N Engl J Med. 2020 Mar 5;382(10):970-971. doi: 10.1056/NEJMc2001468. Epub 2020 Jan 30.

Transmission of 2019-nCoV Infection from an Asymptomatic Contact in Germany. Rothe C, Schunk M, Sothmann P, Bretzel G, Froeschl G, Wallrauch C, Zimmer T, Thiel V, Janke C, Guggemos W, Seilmaier M, Drosten C, Vollmar P, Zwirglmaier K, Zange S, Wölfel R, Hoelscher M.

Impact of changing case definitions for COVID-19 on the epidemic curve and transmission parameters in mainland China; Tim K. Tsang, Peng Wu, Yun Lin Yun Lin,  View ORCID ProfileEric Lau, Gabriel M. Leung, Benjamin J Cowling; This article is a preprint and has not been peer-reviewed. It reports new medical research that has yet to be evaluated and so should not be used to guide clinical practice.

N Engl J Med. 2020 Mar 17. doi: 10.1056/NEJMc2004973. [Epub ahead of print]

Aerosol and Surface Stability of SARS-CoV-2 as Compared with SARS-CoV-1.

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NYT: How Long Will Coronavirus Live on Surfaces or in the Air Around You?  Published March 17, 2020

Los Angeles Times: A choir decided to go ahead with rehearsal. Now dozens of members have COVID-19 and two are dead: March 29, 2020

Journal of Fluid Mechanics; Violent expiratory events: on coughing and sneezing; Lydia Bourouiba (a1) (a2), Eline Dehandschoewercker (a3) and John W. M. Bush (a1); Published online by Cambridge University Press: 24 March 2014

Nature Medicine (2020) Respiratory virus shedding in exhaled breath and efficacy of face masks

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Infectious virus in exhaled breath of symptomatic seasonal influenza cases from a college community. Yan J, Grantham M, Pantelic J, Bueno de Mesquita PJ, Albert B, Liu F, Ehrman S, Milton DK; EMIT Consortium

Ufficio del medico e del farmacista cantonale: Direttive sull’uso delle mascherine di protezione nel settore sanitario extraospedaliero (3 aprile 2020)

- Advice on the use of masks in the community, during home care and in health care settings in the context of COVID-19 - Interim guidance"dell'OMS del 19 marzo 2020;

-   le "Epidemia di COVID-19: raccomandazioni per l'utilizzo del materiale di protezione" dell'UFSP del 14 marzo 2020;

-   le "COVID-19: informazioni e raccomandazioni per gli istituti di cura" dell'UFSP del 14 marzo 2020;

-   le "COVID-19: informazioni e raccomandazioni per le organizzazioni di cure a domicilio" dell'UFSP del 14 marzo 2020;

-   le "Misure di prevenzione provvisorie negli ospedali per i pazienti con sospetto fondato di infezione da COVID-19 o infezione confermata" di Swissnoso — stato al 25 marzo 2020;

The lancet. Respiratory Medicine; Rational use of face masks in the COVID-19 pandemic Shuo Feng †;Chen Shen †;Nan Xia †;Wei Song;Mengzhen Fan;Benjamin J Cowling; Published:March 20, 2020

Asia; Coronavirus: How Japan keeps COVID-19 under control

South China Morning Post: Coronavirus can travel twice as far as official ‘safe distance’ and stay in air for 30 minutes, Chinese study finds

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COVID-19: WHY WE SHOULD ALL WEAR MASKS — THERE IS NEW SCIENTIFIC RATIONALE; Sui Huang; Mar 27 2020; Institute for Systems Biology; · 12 min read

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Marianne van der Sande, Peter Teunis, Rob Sabel Professional and Home-Made Face Masks Reduce Exposure to Respiratory Infections among the General Population; Editor: Madhukar Pai, McGill University, Canada; Received: January 25, 2008; Accepted: May 20, 2008; Published: July 9, 2008

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Waradon Sungnak1,†, Ni Huang1, Christophe Bécavin2, Marijn Berg3, 4, HCA Lung Biological Network*,†; SARS-CoV-2 Entry Genes Are Most Highly Expressed in Nasal Goblet and Ciliated Cells within Human Airways; publish in Human Cell Atlas

Roman Woelfel,  View ORCID ProfileVictor Max Corman, Wolfgang Guggemos, Michael Seilmaier, Sabine Zange, Marcel A Mueller, Daniela Niemeyer, Patrick Vollmar, Camilla Rothe, Michael Hoelscher, Tobias Bleicker, Sebastian Bruenink, Julia Schneider, Rosina Ehmann, Katrin Zwirglmaier, Christian Drosten, Clemens Wendtner: Clinical presentation and virological assessment of hospitalized cases of coronavirus disease 2019 in a travel-associated transmission cluster; This article is a preprint and has not been peer-reviewed [what does this mean?]. It reports new medical research that has yet to be evaluated and so should not be used to guide clinical practice.

https://www.ema.europa.eu/en/news/ema-advises-continued-use-medicines-hypertension-heart-kidney-disease-during-covid-19-pandemic;

https://www.acc.org/latest-in-cardiology/articles/2020/03/17/08/59/hfsa-acc-aha-statement-addresses-concerns-re-using-raas-antagonists-in-covid-19

http://www.academie-medecine.fr/communique-de-lacademie-pandemie-de-covid-19-mesures-barrieres-renforcees-pendant-le-confinement-et-en-phase-de-sortie-de-confinement/

Tutorial per fabbricare le mascherine:

Centre Hospitalier de Saint-Brieuc: https://www.ch-stbrieuc.fr/Tutoriel-masques-en-tissu

CHU Grenoble: https://www.hospitalia.fr/Masques-%C2%A0maison%C2%A0-%C2%A0-le-tuto-du-CHU-Grenobles-Alpes-largement-relaye_a2095.html

http://www.academie-medecine.fr/communique-de-lacademie-pandemie-de-covid-19-mesures-barrieres-renforcees-pendant-le-confinement-et-en-phase-de-sortie-de-confinement/

 

 

 

 

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